Approfondimenti | 12 Dicembre 2018 | Autore: redazione

Alzacristalli: quando si rompono sono guai

È uno di quei ricambi su cui si rischia di perdere un sacco di tempo, ma soprattutto la sua rottura provoca crisi di isteria nei clienti: vediamo quali sono le differenze e quali sono i modi per risparmiare e far risparmiare nella riparazione degli alzacristalli.

 

Gli automobilisti non sono mai pronti al fatto che si rompa un alzacristalli. Quando succede è una tragedia, perché l'impellenza di dover abbassare il finestrino è strettamente collegata all'impossibilità di poterlo fare. Il compito dell'autoriparatore, allora, è quello di riparare nel minor tempo possibile l'alzacristalli al cliente, e siccome l'evento non è poi così frequente, quando capita di doverlo sostituire si rischia di perderci dietro parecchio tempo.

Nonostante non sia un evento così usuale, gli alzacristalli si rompono. Può sembrare una affermazione banale, ma per i produttori di auto non è così. Le cause sono molteplici: incidente, condizioni climatiche e, molto spesso, errata progettazione iniziale. Questo non vuol dire che le case auto non sappiano costruire alzacristalli, ma semplicemente che, per risparmiare il più possibile sui costi, possano trascurare alcuni punti critici che fatalmente sono quelli in cui avviene la rottura.

Un produttore aftermarket sviluppa l'alzacristallo sulla base delle cause di rottura, e migliora il prodotto e se necessario utilizza materiali di alta qualità che permettono, anche su una vettura usata e datata, una lunga via del prodotto.
 

Aftermarket: si risparmia e sono più affidabili

Proprio il fatto che il produttore punti al massimo sull'efficienza del prodotto in primo equipaggiamento porta spesso la casa auto a proporre in aftermarket un prodotto che non risolve i problemi di quello iniziale (ammesso che ce ne fossero). Non solo. La casa auto non vende le singole parti dell'alzacristallo, ma tutto il sistema completo (motore e centralina compresi). Eppure, la maggior parte delle rotture riguardano esclusivamente il meccanismo, cioè il cavo o i pattini in plastica che, di fatto, permettono al cristallo di alzarsi e abbassarsi.

In aftermarket, invece, i produttori propongono quasi sempre il solo meccanismo, permettendo un risparmio notevole sul prezzo del ricambio. Non solo, il prodotto aftermarket è pensato sia per risolvere gli eventuali problemi di quello originale, ma è anche sovradimensionato per resistere alle maggiori resistenze che, necessariamente, il cristallo incontra su un'auto usata.

Proprio per queste ragioni, il ricambio aftermarket non ha lo stesso aspetto di quello originale. Spesso alcune forme sono accentuate e il “giro del filo” o le arti in plastica possono essere differenti. Tali accorgimenti sono proprio necessari per rendere più resistenti i meccanismi e garantire al cliente di non dover tornare in carrozzeria per una seconda riparazione.

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Tags: alzacristalli

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