Opinioni | 11 Maggio 2016 | Autore: Tommaso Caravani

Tra carrozziere e perito non mettere il dito
Quello tra carrozzieri e periti è un rapporto complesso. Se fosse una coppia si potrebbe dire che a volte sembra che i carrozzieri vengano da Marte e i periti da Venere (parafrasando un famoso libro di John Gray ). Eppure il rapporto tra perito e carrozziere dovrebbe essere piuttosto semplice: due tecnici si incontrano e discutono insieme le soluzioni per riparare nel migliore dei modi una vettura danneggiata.
 
Il perito deve solo accertare le parti danneggiate di una vettura e stabilire tutte le operazioni che vanno compiute, e quali sono i tempi necessari per ripristinare il mezzo (tenendo in particolare alla sicurezza del mezzo riparato).
 
La perizia (da latino perìtia, che vuol dire esperto) altro non è che un'analisi tecnica redatta da un esperto in una determinata disciplina (almeno a quanto riportato su wikipedia). Il risarcimento, invece, è compito del liquidatore, che sulla base dell'analisi tecnica stabilisce il valore dell'operazione.
 
Fatta questa premessa è chiaro che il ruolo del perito è la chiave di volta tra compagnia e carrozziere e che si trova spesso sottoposto a pressioni non consone sia da una parte sia dall'altra.
 
Non aiuta il fatto che spesso i periti siano alle “dipendenze” delle compagnie e che ogni tanto gli venga chiesto di svolgere un ruolo non loro, cioè quello del liquidatore, così come non aiuta il rapporto territoriale tra periti e carrozzieri, che spesso fanno pressioni indebite per far “passare” una scheda lavori non proprio conforme al danno.
 
La terzietà dei periti sarebbe un bene auspicabile per tutto il mondo del risarcimento danni, poi arriva un'app (vedi articolo "Perizie non a norma, i carrozzieri spezzini si ribellano") che fa il suo lavoro ed ecco che questa categoria è più a rischio di quella dei carrozzieri.
 

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Tags: assicurazioni carrozzeria periti

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