Opinioni | 16 Maggio 2016 | Autore: Elena Bove

Perizia o ghigliottina?

Post sinistro. Immaginate conversazioni dall'acceso tono ansioso che dicono più o meno questo: "Aspetto che mi chiami il perito", "E' venuto il perito a vedere la macchina", "il perito ha detto che il paraurti non è da sostituire", "ma sai chi è il perito della compagnia", "il perito ha detto che la compagnia questo preventivo non lo paga".
 

Si potrebbe continuare così a lungo ma evitiamo, una idea ce la siamo fatta. Peggio dell'esame di maturità c'è solo "l'esame" del perito. In tanti lo hanno visto e, in fondo, ancora lo vedono come colui che tutto può colui che tutto decide. In tanti restano convinti che le sorti del risarcimento del danno da sinistro stradale sia nelle sue onnipotenti mani. Non è così. Il perito, bisogna chiarirlo, effettua la stima dei danni che poi si traduce in una perizia. Il documento/perizia poi giunge al liquidatore incaricato della gestione del sinistro che a quel punto avrà l'obbligo di effettuare le valutazioni sulla base di tutte le risultanze documentali.

Mi spiego meglio. Ritorniamo al foglio di perizia. Capita sempre più spesso che in quel foglio ci siano annotazioni del tipo "valore commerciale dell'auto su disposizioni della mandante". Cosa fare in questo caso? Documentalmente, insomma sempre attraverso una prova cartacea riscontrabile, allegheremo le risultanze che affermano il corretto valore commerciale. Così che il liquidatore sia informato che quello indicato in perizia è il desiderata della compagnia ma non il dato oggettivo. Non si tratta poi di un esempio casuale, perché se andiamo a leggere tra gli obblighi del perito, come stabilito dal  Codice delle Assicurazioni private, nell'art. 156, comma 3, leggiamo: "Nell'esecuzione dell'incarico i periti devono comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza". La legge impone insomma che l’operato di questo professionista sia improntato alla scrupolosità, alla coscienziosità ovvero all’autonomia di giudizio. E se non accade? Chi ha il compito di verificare/sanzionare? Non mancano in perizia le imperizie! E’ così che salta fuori l'annosa questione della terzietà del perito. Perché se il perito fiduciario è tale in virtù di un sodalizio professionale che vede il conferimento di una serie ripetuta e continua di incarichi, salta all'occhio di chiunque che qui la terzietà non trova affatto spazio! Non sorprendono allora le contestazioni su costi, prezzi insomma il vil danaro che alla mandante piace tanto risparmiare.

Quante volte il costo della mano d'opera risulta oggetto di contestazione? Questa è solo un'altra delle contestazioni inserita in perizia. In questo caso, come nel precedente, occorre documentare i costi che, sappiatelo, non può imporre la compagnia tramite i software installati sui Tablet dei periti, ma che riguardano la categoria degli artigiani esperti in riparazione e variano, per dirne una, in ragione della struttura, del personale e dei costi di gestione della carrozzeria. Il foglio di perizia poi contiene l'indicazione sulla coerenza del danno. Ove questa non venga ravvisata occorre un riscontro con il veicolo antagonista. Ahimè non sempre questo avviene ma a tutto c'è rimedio ed allora possiamo avvalerci di un perito di parte terzo che nomineremo affinché effettui il riscontro per produrre ulteriore documentazione da sottoporre all'attenzione del liquidatore. Tra le tante voci in perizia, a parer mio, occorrerebbe poi inserirne una ulteriore. Le strutture organizzative interne agli studi peritali, gli standard ed i tempi richiesti dalle compagnie costringono i periti fiduciari ad avvalersi di collaboratori. Nulla di male. Sarebbe opportuno però precisare in perizia chi ha effettuato i rilievi, chi ha visionato il veicolo, e chi, invece ha sviluppato il foglio di perizia. Il foglio di perizia offre numerosi spunti di indagine, lascia aperte molte domande e presta il fianco ad una curiosa analogia: gli italiani hanno dimostrato di amare la ghigliottina della trasmissione televisiva: L’Eredità. Forse il perito s'è confuso ed ha creduto d'ottener la stessa celebrità "tagliando" tutto il tagliabile.

Brutti scherzi la confusione tra ruoli!

Elena Bove
Professionista – Avvocato
Di Benevento
Elena Bove è avvocato di Benevento e giornalista pubblicista. Esercita la professione forense prevalentemente in controversie a tutela del cittadino nella circolazione stradale e nella responsabilità civile oltre che nella tutela del diritto dei consumatori.

 

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