Approfondimenti | 27 Maggio 2015 | Autore: Redazione

Istruzioni sui ricambi tecnici: il caso degli alzacristalli

In carrozzeria si lavora su qualsiasi auto, indipendentemente dalla marca. Eppure ogni marchio e ogni modello ha le sue peculiarità e lo stacco e riattacco può rappresentare una delle maggiori perdite di tempo quando si tratta di ricambi complessi. L'alzacristallo è uno di questi: vediamo perché e cosa fare.

Quando si smonta una portiera, la prima attività che si svolge è quella di cercare di togliere il pannello senza rompere le clip di attacco. Questo perché tutti sanno che poi bisogna ritrovarle e questo è una perdita di tempo. D'altronde, il tempo è sempre più un fattore determinante nelle lavorazioni quotidiane, perché non rappresenta altro che il costo di funzionamento dell'azienda: più attività si riescono a svolgere in un’ora di lavoro, più la redditività sarà alta. Nel caso specifico degli alzacristalli, poi, il rischio di perdite di tempo è altissimo per diverse ragioni: se, ad esempio, non si segue la corretta prassi nell’apertura del ricambio nuovo, può accadere che “salti” il rocchetto. A chiunque sia capitato sa bene che rimontare il rocchetto di un alzacristalli a fune non è un’attività banale e che, per una leggerezza, si rischia di perdere almeno mezz’ora per rimontarlo, molti alla fine non ci riescono e devono tornare dal venditore per sostituirlo. Per ovviare a questo problema, alcuni produttori inseriscono, oltre alle istruzioni, anche delle etichette sui vari punti del ricambio. Ma altre perdite di tempo possono essere generate dalla fase di installazione, ossia su come riposizionare l’alzacristallo all'interno della portiera. Ogni vettura ha i suoi trucchi e se in alcuni casi l’attività è piuttosto semplice, in altri, se non si sa come fare, è praticamente impossibile rimontare un alzacristallo. Oppure può succedere di rimontarlo in maniera non corretta, il che si tradurrà in un sicuro ritorno del cliente con una lamentela in più da gestire. Il punto fondamentale quindi è non sottovalutare mai le istruzioni quando si parla di questo ricambio.

Simile ma non uguale
Uno dei punti su cui spesso si hanno delle perplessità è che i ricambi degli alzacristalli non sempre hanno un aspetto identico a quello montato in primo impianto. Questo avviene per due motivi: il primo riguarda i materiali utilizzati. Gli alzacristalli aftermarket sono concepiti per essere installati nei fori originali e devono essere più resistenti, perché gli attriti aumentano negli anni a causa delle parti in gomma che deteriorano. Altro motivo è che spesso l’articolo montato in origine sull’auto viene poi rivisto e migliorato, specialmente nel post-vendita. L’aspetto quindi è quasi sempre somigliante all’orginale ma non è uguale. Nonostante ciò, è ovvio che la tecnologia rimane la stessa, quindi se è del tipo a fune, rimane a fune.

OCCHIO ALLA CALIBRAZIONE
Quando si monta il meccanismo aftermarket di un alzacristalli bisogna almeno osservare alcuni punti cruciali. Il primo e più importante è sicuramente quello di fare molta attenzione agli alzacristalli con l’elettronica di controllo. In questi alzacristalli, infatti è necessario riprogrammare le funzioni del motorino (che per capire in quale posizione si trova il vetro contando i giri che fa il motore). Ma come avviene la programmazione? Sostanzialmente, su alcuni alzacristalli, alla riattivazione della connessione elettrica, quindi quando si ricollega il connettore. Effettuare questa operazione prima di aver rimontato il cristallo porta a due problemi veramente dannosi. In un caso, può accadere che i pattini dell'alzacristallo escano dalla sede e rimontarli, (parole di chi li realizza) non è cosa che si fa in 5 minuti, bisogna smontare l’alzacristalli dalla porta e inserire i pattini nelle guide. Nel secondo caso, invece, può accadere che la centralina non venga correttamente programmata, il vetro potrebbe funzionare a scatti, oppure si chiude e si riapre fino a metà. Il problema è di programmazione ed è facilmente risolvibile bisogna aprire nuovamente il pannello scollegare la centralina ed effettuare una nuova procedura di programmazione (almeno un’altra ora di lavoro buttata).

CHI È POLITECNICA 80
Fondata nel 1977 con il nome di Politecnica, nel 1980 nasce ufficialmente Politecnica 80 (oggi Spa). L’azienda realizza alzacristalli elettrici di alta qualità e affidabilità, grazie anche alla costante ricerca di nuovi materiali e continui investimenti in tecnologie avanzate. L’azienda è certificata ISO 9001 e ISO-TS16949 ciò significa un continuo miglioramento e affidabilità dei prodotti. 

Photogallery

Tags: politecnica 80