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"Leadership attraverso la collaborazione", questo il titolo del convegno organizzato da Notiziario Motoristico e IBIS nel corso di NMBodyshop, che ha riunito alcuni dei più importanti esperti del settore: perché le sfide sono così grandi da richiedere sinergie importanti.
Robert Snook, conference director di IBIS Worldwide, ha aperto una delle più interessanti tavole rotonde di Autopromotec nel settore carrozzerie affermando che mai si sono visti il ritmo e l'ampiezza di cambiamento che si stanno osservando oggi nel mondo dell’automotive.
Questo cambiamento, ha sottolineato, esige una leadership collaborativa: “Nessuno può farcela da solo”, ha dichiarato.
Con questa premessa, ogni relatore ha affrontato, dall’alto della sua competenza specifica, alcune di queste sfide.
La grande sfida dei dati
Ad aprire il giro di tavolo è stata Almudena Benedito Garcia, Ceo di GiPA, che ha portato la sua conoscenza del settore e in particolare dell’analisi di dati, particolarmente significativa se consideriamo che nel prossimo ottobre entrerà in vigore lo European Data Act. Questo provvedimento stabilisce che i dati non appartengano né al produttore né al veicolo, ma direttamente all'automobilista. Benedito Garcia ha evidenziato la necessità di un adeguato processo di comunicazione: “Più della metà degli automobilisti non sono pronti a condividere i dati della propria auto, a meno che non venga loro spiegato il valore di questi dati per la manutenzione preventiva.”Garcia ha analizzato anche panorama del commercio online. Ad esempio, alcuni gruppi stanno cogliendo questa opportunità attraverso siti web distinti: uno dedicato al mondo trade e al commercio dei ricambi e piattaforme separate che facilitino la comunicazione tra automobilisti e professionisti del settore per prenotare servizi e trasferire informazioni. Il mondo di domani, insomma, prevede che tutta la filiera collabori per trasmettere informazioni corrette all’automobilista.
Sempre parlando di accesso ai dati Phil Peace di Repairify ha sottolineato che, oltre che a valle, verso l’automobilista, ci sarà un grande lavoro da fare riguardo alla gestione e all'accesso ai dati nel settore automotive, in vista dell’entrata in vigore nei Paesi europei del SERMI (Security Related repair and Maintenance Information Act). Peace ha evidenziando che la vera sfida, però, risiederà nella standardizzazione di questi dati, affinché possano essere utilizzati su piattaforme diverse. Questo cambiamento richiederà anche un impegno e una collaborazione mai vista da parte dei produttori aftermarket (da chi produce i componenti a chi la parte software fino alle attrezzature), che dovranno ripensare i loro strumenti e ottenere le necessarie autorizzazioni per funzionare in sinergia con le nuove norme.
Il rapporto con il network di carrozzieri
Riguardo alla collaborazione tra produttori e officine, Steve Plunkett di Plunkett Consulting ha affermato che "le case madri dovranno dedicare molta più attenzione all'accreditamento dei network di carrozzerie". Altro tema di stringente attualità è che pochi network sembrano sfruttare appieno questa opportunità, continuando a dare per scontato che i ricambi originali troveranno sempre mercato.Come esempio concreto,Plunkett ha citato la politica che Porsche sta attuando nei confronti delle proprie officine nel Regno Unito, dove sta dedicando grande importanza alle relazioni personali.
Davanti alla prospettiva dei costi per i programmi di accreditamento, tuttavia, il supporto che i network possono offrire agli investimenti e alla formazione necessaria appare fondamentale.
Parliamo di costi e tecnologie
È toccato invece a Rubén Aparicio Mourelo di CESVIMAP affrontre lo scottante tema dell’inflazione, che è un limite alla crescita in ogni comparto, ma che "nel caso dell'automotive, la situazione è ancora più grave, non solo per le parti originali, ma anche per i ricambi aftermarket, che stanno tutti aumentando". A questo si aggiunge l’incremento nei costi di trasporto, l'impatto della tecnologia che ha reso le riparazioni più costose ma anche le normative sulla sostenibilità, che si configurano anch'esse come una crescente fonte di aumento dei prezzi. Anche in questo caso, serviranno politiche comuni per limitare i danni e contenere i costi, èerché è impensabile che ogni azienda trovi una sua soluzione specifica.Lo sanno bene le compagnie di assicurazione, comparto anch’esso colpito dall’aumento dell’inflazione, ma che hanno cercato di fare sinergia per ridurre gli sprechi di tempo. Dean Lander di Thatcham Research (centro di formazione e ricarca tra i più noti in UK) ha spiegato che che l’unico modo per ridurre gli sprechi è investire in tecnologia, perché “ogni aspetto del flusso di lavoro degli assicuratori è stato influenzato dall'innovazione tecnologica”. In questo contesto Thatcham Research ha implementato nel Regno Unito il programma Escribe, a sostegno dei valutatori dei danni ai veicoli, in modo che i tecnici possano accedere rapidamente alle informazioni corrette, senza dover consultare documentazioni tecniche lunghe e complesse.
Anche perché il settore sta subendo una trasformazione importante. Lander ha, quindi, portato l’esempio della rapida diffusione del processo di produzione chiamato mega casting (in cui, per banalizzare, si stampano enormi parti del telaio di un’auto tutte assieme) come di un’innovazione che avrà un impatto significativo sia sulle pratiche di carrozzeria sia sulle assicurazioni: le competenze necessarie per comprendere i veicoli moderni differiscono drasticamente da quelle richieste per auto di vent'anni fa, sia dal lato delle carrozzerie che da quello di chi deve redigere le polizze.