Approfondimenti | 21 Luglio 2025 | Autore: Tommaso Caravani

PPG: curiamo i “dolori” della carrozzeria

Jérôme Zamblera, Vice President EMEA di PPG, descrive la visione dell’azienda per il futuro della carrozzeria e della distribuzione di vernici, basata su due elementi chiave: digitalizzazione e consolidamento.


Un mercato vivace, così Jérôme Zamblera, vicepresidente di PPG in Europa, Medio Oriente e Africa, vede il settore della carrozzeria in Italia e in Europa. Vivace, perché solo negli ultimi anni sono stati tanti i cambiamenti, alcuni dei quali neanche prevedibili: dalla nascita di grandi carrozzerie all’entrata nel mercato di network che si basano su società di capitali (italiane o straniere che siano). Un consolidamento rapido del settore, che sembra sia destinato ad accelerare, ma che si scontra con un problema endemico: la mancanza di personale.

Ma a essere vivace è anche il mondo della distribuzione vernici, ancora troppo frammentato e destinato a un consolidamento forzato, perché sul mercato resisterà solo chi sarà efficiente. Proviamo allora ad entrare nel “Jérôme-pensiero” e iniziamo dalla carrozzeria.

Qual è la sfida più pressante che le carrozzerie devono affrontare oggi e come risponde la vostra azienda?
Il più grosso problema che oggi affligge le carrozzerie, il vero "dolore del cliente", come ci piace definirlo in PPG, è la mancanza di manodopera. È un problema mondiale, che attraversa trasversalmente tutto il settore, non solo la carrozzeria, ma potremmo dire tutto il comparto automotive. 

In PPG crediamo che uno dei nostri doveri, come azienda, sia cercare di far sparire questo “dolore”, e per farlo stiamo provando tutte le soluzioni. Tuttavia, non possiamo creare persone e oggi è proprio di quelle che c’è bisogno. Uno dei nostri compiti principali, quindi, è digitalizzare i processi, con l'obiettivo di rendere semplici anche i lavori complessi. Questo approccio mira a ridurre la necessità di trovare manodopera altamente specializzata e dedicare quella che si ha, solo ai compiti più difficili, lasciando il resto delle attività a manodopera meno specializzata o ai sistemi informatici. L’obiettivo è sempre limitare l'impiego di manodopera in generale, dato che scarseggia.

Può illustrarci con esempi concreti come questa strategia di digitalizzazione si traduce in soluzioni pratiche per il carrozziere e quale impatto hanno queste innovazioni?
È partendo da queste considerazioni che abbiamo sviluppato e realizzato soluzioni molto efficienti come Moonwalk e l’ecosistema LINQ. Questi sistemi non solo semplificano il lavoro, ma si integrano nei processi esistenti. 

Per tornare al discorso precedente, una delle professionalità più difficili da trovare è quella del verniciatore. Saper verniciare è un’arte, ma oggi i verniciatori svolgono moltissime altre attività oltre a quella di spruzzare vernice, come preparare le tinte. Automatizzando questo processo, per esempio, il verniciatore può dedicarsi più al lavoro per cui è pagato. 
Per fare un esempio concreto, oggi, ci è capitato addirittura di vedere il nostro sistema di miscelazione automatica Moonwalk inserito direttamente nel magazzino ricambi della carrozzeria. L'operatore fa richiesta di un certo quantitativo di vernice e lo ritira comodamente assieme ai ricambi necessari per la riparazione. D'altra parte, questo tipo di innovazione serve anche a rendere più attraente l'investimento nella propria attività da parte della carrozzeria.

Parliamo di distribuzione. In un momento di grandi cambiamenti, qual è la filosofia di PPG e come si articola il vostro rapporto con la rete distributiva?
La produzione è il nostro “core business” e abbiamo una conoscenza del settore molto profonda. Se si guarda alla nostra storia e cioè a come PPG è cresciuta, abbiamo sempre puntato su una rete distributiva molto capillare. Il nostro ruolo, quello dei nostri prodotti intendo, è di arrivare in carrozzeria, e per farlo ci affidiamo ai nostri distributori. Oggi PPG vuole continuare a lavorare con la rivendita, perché loro svolgono il loro compito e noi il nostro.

Eppure molto sta cambiando, l’Italia non è uguale ad altri paesi europei, e oggi avete anche dei contratti di fornitura diretta con alcune grandi strutture, come si concilia questo con la tutela della rete distributiva?
Le modalità di accesso al mercato variano di paese in paese. Per esempio, in Germania, abbiamo un approccio tendenzialmente diretto, ma solo perché quel mercato funziona così. In Italia, la situazione è diversa: credo ci siano circa 600 distributori. Possono sembrare troppi, ma questo numero è anche il riflesso di un tessuto di carrozzerie altrettanto frammentato. 

Tuttavia, rispetto a soli cinque anni fa, stiamo assistendo a un consolidamento importante nel settore in Italia. Oggi vediamo realtà che prima non esistevano, come gli MSO (Multi-Site Operators) – penso a Car Clinic, che è cresciuta significativamente – e altre catene con modelli di business differenti, come CSN Collision. C'è una chiara accelerazione nel consolidamento delle carrozzerie e in qualsiasi industria si cerca di arrivare alla massima efficienza. Per questo motivo, credo che l'Europa sia pronta anche all'arrivo di fondi di private equity, che investiranno nel settore della distribuzione e della riparazione, ricalcando quanto già accaduto altrove, specialmente Oltreoceano. 
Non voglio però eludere la domanda. I distributori, anche in caso di accordi diretti, giocano un ruolo fondamentale e sono coinvolti nella logistica dei nostri prodotti.

Eppure, secondo molti, è proprio la distribuzione a essere maggiormente sotto pressione, cosa consiglierebbe a un distributore di vernici per rimanere competitivo?
In questo scenario di cambiamento, per tutti gli attori, inclusi i distributori, è necessario strutturarsi. Sono convinto che le opportunità ci siano, lo vediamo anche perché alcune realtà hanno iniziato un processo di acquisizioni, di fusioni o anche solo di crescita organica. 

Non esiste un’alternativa alla crescita, e solo a quel punto, spetterà al distributore scegliere se continuare a investire per crescere ulteriormente o se vendere la propria attività. In entrambi i casi, si tratta di un'opportunità. Come produttori, abbiamo il dovere di mantenere un certo equilibrio in questo ecosistema.

Un'ultima riflessione: stiamo assistendo a un ritorno delle case auto nel settore carrozzeria; oggi molti dealer stanno pensando di aprire carrozzerie. In passato, questo tipo di tentativi non ha mai portato a grandi successi, oggi, secondo voi, è un trend che avrà futuro?
Nella domanda c’è una imprecisione. In passato sono state le case auto a pensare di aprire delle carrozzerie, oggi sono gruppi di dealer. Non è una differenza da poco, perché il concessionario è gestito da imprenditori, che guardano con attenzione ai propri investimenti. Quindi penso che oggi queste realtà abbiano più possibilità rispetto ai tentativi fatti in passato, ma detto questo, si tratta di un'area in evoluzione e staremo a vedere.

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Tags: verniciatura carrozzeria ppg

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