Opinioni | 18 Marzo 2020 | Autore: Tommaso Caravani

Pensieri sparsi sul futuro dell'autoriparazione
In questi giorni poco chiari sul futuro del mondo, perché parlare solo di Italia sarebbe riduttivo, le cose che ci rimangono da fare sono due: cercare di rimanere positivi e pensare a quando l’emergenza sarà passata.
Secondo molte e più competenti persone, gli strascichi del Coronavirus saranno lunghi e avranno delle conseguenze dirette sulla nostra vita di tutti i giorni.
Siccome nessuno ha la sfera di cristallo, e il futuro appare avvolto nella nebbia, ciò che possiamo fare è iniziare a osservare quello che la quarantena forzata ha portato nel cambio di abitudini e cercare di declinare i cambiamenti già oggi visibili nel mondo dell’autoriparazione. Con la consapevolezza che la situazione oggi è molto complessa per tutti, che le officine e le carrozzerie sono quasi vuote e che si tratta pur sempre di un esercizio teorico. 
 
La crescita dell’online
È un dato di fatto. Dai nonni ai nipoti, la quarantena ha portato il livello di digitalizzazione degli italiani a un livello mai visto prima: App per far fare i compiti ai bambini, videocall con i nonni, che in pochi giorni hanno dovuto imparare a utilizzarle, servizi di spesa online con consegna a domicilio completamente saturi e (laddove possibile) smart working.
Una volta che si prende confidenza con queste tecnologie sarà difficile tornare indietro e questo vale sia nella nostra vita quotidiana sia per quella lavorativa.
L’utilizzo sempre più diffuso dell’e-commerce anche per il mondo ricambi è destinato a crescere e così già oggi è bene iniziare a prendere confidenza con gli strumenti di ordine online, perché anche quando l’emergenza sarà passata la sua coda lunga si farà sentire.
Se oggi per pigrizia, perché “tanto passa un agente”, molti si sono adagiati sugli allori pensando che l’ordine dei ricambi non fosse affar loro, in futuro sarà più complicato. Per i prossimi mesi pensare che un agente venga in carrozzeria o in officina per “prendere un ordine” di persona è un grosso rischio imprenditoriale e se è vero che per i piccoli danni e per la manutenzione può bastare una telefonata o un Whatsapp, per le riparazioni importanti chi meglio dell’autoriparatore potrà identificare le parti coinvolte?
 
Veicoli commerciali leggeri: la nuova frontiera
Il parco circolante in Italia dei veicoli commerciali leggeri, sotto le 3,5 tonnellate, era a giungo 2019 (ultima stima fatta da Unrae) di quasi 3,9 milioni di furgoni. Nel 2014 erano tre milioni e mezzo. In 5 anni, dunque, il circolante dei veicoli commerciali leggeri è cresciuto quasi del 12%.
Un dato ancora poco significativo, ma che probabilmente vedremo crescere in futuro e sarà figlio proprio della crescita dell’e-commerce.
Basti pensare che lo scorso 2 gennaio (quindi senza Coronavirus in giro) UPS ha dichiarato la giornata nera dei resi: in buona sostanza la giornata in cui la gente restituisce i regali di Natale non apprezzati. Ecco, solo per quel giorno (e solo per UPS) l’azienda ha stimato 1,9 milioni pacchi resi, con una crescita del 26% rispetto al 2 gennaio precedente. Solo in Italia l’e-commerce nel 2018 valeva 41 miliardi di euro (con una crescita del 18% sul 2017) e la stima per la chiusura del 2019 si avvicina ai 50 miliardi (con una crescita in linea con quella dell’anno precedente).
Ma ripetiamolo, questo prima del Coronavirus, quando l’Italia era ancora uno dei paesi più arretrati nell’acquisto online (basti pensare che in Francia, secondo l’Osservatoire des Usages Internet di Médiamétrie, il mercato della vendita online ha superato i 100 miliardi nel 2019).
Tra le rivoluzioni che l’e-commerce porta con sé c’è sicuramente un utilizzo dell’intermodalità. La merce ordinata online utilizza tutti i mezzi di trasporto: aerei, navi e mezzi pesanti, ma il mezzo principale per giungere a destinazione è quasi sempre un veicolo commerciale (anche se nei centri storici e nei piccoli centri si utilizzano anche biciclette e scooter).
La logistica per gli e-commerce sarà, quindi, sempre più la vera leva di differenziazione sul mercato e non è un caso se alcuni attori, Amazon in testa negli Stati Uniti e da poco anche in Europa, stiano studiando di diventare essi stessi dei corrieri. Questo lascia presupporre che avranno una propria flotta (oltre ad appoggiarsi a vettori esterni). Dialogare con questi attori sarà fondamentale, perché, altro dato interessante, in Italia quasi la metà dei veicoli commerciali (il 49,3%) sono precedenti a quelli Euro IV, quindi mezzi antecedenti il 2005. Per questi, la maggior parte delle riparazioni saranno di meccanica, ma se gli e-commerce diventeranno vettori è evidente che anche la carrozzeria giocherà un ruolo fondamentale, perché i furgoni saranno l’immagine sul territorio delle aziende.
 
L'igiene e le precauzioni per la salute
Uno dei cambiamenti, tra i più impattanti per tutti noi, riguarderà sicuramente la salute. L’attenzione all’igiene (che in Italia è già notevolmente maggiore che negli altri paesi Europei e una tra le più alte al mondo), probabilmente, condizionerà anche le nostre scelte in futuro.
Il nostro stile di vita per un buon periodo di tempo è destinato a cambiare: dai contatti con le persone alla pulizia degli ambienti.
Con il blocco della mobilità, imposto dal Coronavirus, il primo settore a crollare è stato quello del turismo, con alberghi deserti e prenotazioni cancellate. In questo caso a risentirne di più è stato il noleggio a breve termine, che ha avuto crolli maggiori del 90% fin da subito.
Ma tutta la mobilità ha dovuto riflettere durante questo periodo: i mezzi pubblici sono stati abbandonati (per coloro che potevano permetterselo), così anche il car sharing (se si possiede un veicolo). Il paradosso della quarantena è proprio questo: il miglior modo di spostarsi è con il proprio mezzo di proprietà, dove vi è una discreta certezza che nessuno abbia potuto lasciare germi, batteri e virus.
Ciononostante, tra i servizi che già oggi stanno andando per la maggiore c’è proprio la sanificazione dell’auto (con disinfezione della stessa perché i due termini, checché se ne dica, non sono sinonimi, almeno per la legge), mentre probabilmente avremo anche una maggiore attenzione nei confronti dei filtri abitacolo (ad oggi la maggior parte della gente ne ignora ancora l’esistenza e la necessità di una corretta manutenzione).

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