Opinioni | 20 Giugno 2025 | Autore: Tommaso Caravani

"Chi non grandina, non rosica": l'editoriale di Tommaso Caravani

Il calo improvviso degli eventi di grandine sta mettendo in crisi carrozzerie e levabolli cresciuti sull’onda del boom climatico: ora servono nuove strategie per affrontare un mercato sempre più instabile e legato all’imprevedibilità del meteo. L'editoriale di Tommaso Caravani.


Negli ultimi anni, il cambiamento climatico, o le sue conseguenze, ha portato a un fenomeno inedito: una crescita esponenziale dei danni causati dalla grandine.
A testimoniarlo ci sono alcuni numeri: tra maggio 2023 e maggio 2024 si sono registrati ben 1.460 fenomeni atmosferici di grandine con chicchi superiori ai 2 cm (per chi volesse approfondire, consiglio la consultazione dei dati sul sito dell'European Severe Storm Laboratory: www.essl.org). Il problema è che, da maggio 2024 alla fine di maggio 2025, gli stessi fenomeni sono stati solo 654.

Questo rappresenta una seria criticità per quelle carrozzerie che, forti dei numeri promettenti degli ultimi anni, si erano strutturate per soddisfare le esigenze di ripristino di compagnie assicurative, società di noleggio, flotte aziendali e privati cittadini. Un business interessante, certo, ma inevitabilmente legato a una variabile indipendente come il meteo.
Oggi molte carrozzerie si ritrovano con la coda dei lavori dell’anno precedente ormai in esaurimento e, in termini meteorologici, non esistono modelli previsionali affidabili oltre i tre giorni.

Anche i cosiddetti “levabolli” devono fare i conti con una realtà mutata: il loro mestiere è sempre stato quello di organizzare squadre specializzate pronte a intervenire in ogni angolo del mondo per riparare auto danneggiate dalla grandine. Tuttavia, proprio in seguito all’aumento degli eventi grandinigeni degli ultimi anni, queste società sono cresciute notevolmente e ora devono rientrare dagli investimenti effettuati.

Ecco allora una possibile soluzione: grazie ai rapporti già consolidati con le compagnie assicurative, i “levabolli” possono proporsi come provider anche per altre tipologie di intervento.
Si potrebbe chiedere come andò a finire a Carglass quando provò lo stesso approccio, forte dei propri rapporti assicurativi garantiti dai cristalli, ma non lo faremo perché si vocifera possa riprovarci.

Insomma, il meteo resta incerto per il settore della carrozzeria e, se temporale deve essere, speriamo almeno che grandini.

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