Approfondimenti | 03 Luglio 2025 | Autore: Tommaso Caravani – Alessandro Margiacchi

80 anni di successi: la storia e il futuro di Palini Vernici

Piero Nichetti, Direttore Commerciale e Marketing di Palini Vernici, ci racconta gli 80 anni di storia dell'azienda, la sua crescita, le strategie di innovazione tra tecnologia e flessibilità, e la visione futura sulla distribuzione e l'eccellenza del Made in Italy nel mercato globale delle vernici con il brand PALINAL.


Ad Autopromotec abbiamo avuto il piacere di incontrare Piero Nichetti, Direttore Commerciale e Marketing di Palini Vernici. 

In questa intervista, Nichetti ci ha guidato attraverso gli 80 anni di storia dell'azienda, dal suo fondatore Giuseppe Palini fino all'attuale crescita esponenziale del 54% in due anni e mezzo. Abbiamo approfondito come l'azienda continui a distinguersi grazie all'alta tecnologia e alla flessibilità delle sue soluzioni custom, dall'introduzione delle vernici poliestere all'avanguardia dei sistemi all'acqua come Hydropal

L'intervista ha inoltre fatto luce sull'approccio di Palini verso una distribuzione tradizionale supportata e tutelata, analizzando le sfide del mercato parallelo e le opportunità che emergono dal consolidamento dei distributori, con un focus sull'eccellenza del Made in Italy che esporta il 60% della sua produzione a livello globale.

Piero, l’azienda festeggia 80 anni di attività ma sembra vivere un nuovo inizio. Qual è oggi l’identità dell’azienda e quali sono le prospettive per i prossimi anni?
Palini oggi è un’azienda in fortissima crescita: negli ultimi due anni e mezzo siamo cresciuti del 54%. È un dato che racconta molto. Abbiamo sempre investito nella tecnologia, costruendo un know-how solido che oggi ci consente di affrontare con sicurezza mercati molto diversi.
La nostra storia è radicata nella tradizione familiare: tutto ebbe inizio con Giuseppe Palini, imprenditore nel settore del legno e primo produttore di arredi scolastici in Italia. Da lì, nacque anche l’attività di verniciatura, fino alla produzione diretta dei prodotti vernicianti. Mio nonno, Piero Nichetti, fu uno dei protagonisti di questa transizione.
Negli anni, poi, l’azienda ha sempre puntato sull’innovazione: negli anni ‘60 siamo passati dalle vecchie tecnologie a nuovi prodotti poliestere, poi allo sviluppo del colore, fino alla nascita del primo sistema tintometrico a solvente per il car refinish alla fine degli anni ‘70.
Oggi, i nostri valori fondanti, partecipazione, onestà ed entusiasmo sono alla base di relazioni solide, alcune delle quali durano da oltre 50 anni.

In quali settori operate principalmente e cosa distingue Palini sul mercato?
I nostri settori principali sono la carrozzeria, l’automotive, i motocicli, l’OEM, la nautica, in particolare lo yachting, che è una divisione giovane ma in forte espansione, e l’industria generale. Il nostro cliente tipo cerca una finitura estetica d’eccellenza e un servizio tecnico avanzato.
In particolare, lo yachting ha avuto una spinta importante negli ultimi tre anni, anche grazie all’introduzione del colore come valore aggiunto. 
Il nostro know-how nel campo della tintometria ci consente di rispondere con efficacia a queste nuove esigenze.

Si direbbe che la vostra forza stia nel connubio tra flessibilità e alta tecnologia. È così?
Assolutamente sì. È una combinazione rara. Le aziende flessibili spesso non hanno un elevato contenuto tecnologico, e viceversa. 
Noi invece abbiamo un laboratorio con 40 persone e professionisti di altissimo livello, come il nostro direttore tecnico, la dottoressa Michela Cagliani — ex responsabile di un centro di eccellenza globale — e il dottor Vincenzo Balbo, esperto in colorimetria a livello internazionale. Offriamo, dunque, un ambiente dove il know-how è valorizzato e le decisioni possono essere prese con rapidità, senza lunghe catene gerarchiche.

Questa struttura vi permette anche di offrire una gamma completa?
Sì, ed è un altro dei nostri punti di forza. Copriamo tutti i segmenti: car refinish (sia a base acqua sia solvente), industria leggera e pesante, yachting (interni ed esterni). Solo l’anno scorso abbiamo gestito 482 progetti di ricerca, quasi tutti su misura.
Per far fronte all’aumento dei costi energetici, proponiamo cicli di essiccazione rapida, che riducono il consumo energetico. 
Inoltre, i nostri tecnici commerciali sono altamente formati e in grado di seguire i clienti anche in tema normativo e di sicurezza, garantendo soluzioni formulate su misura.

Parlando di innovazione, Palini è stata pioniera in molte soluzioni. Quanto è importante oggi differenziarsi?
È fondamentale. La nostra storia è scandita da tre fasi principali: la prima legata alla tecnologia poliestere, la seconda ai prodotti poli-funzionali, e l’attuale dedicata alle vernici all’acqua.
In questo contesto, Hydropal è il nostro prodotto di punta, declinato in vari settori, anche industriali. Sulla sostenibilità siamo avanti da anni, grazie ai cicli a base acqua sviluppati per tutte le nostre divisioni, inclusi i sistemi tintometrici gestiti dai distributori.

Siete stati anche tra i primi a investire nei sistemi tintometrici automatici. È ancora una vostra priorità?
Sì. Con Alfa abbiamo iniziato una collaborazione molto prima che si parlasse di sistemi completamente automatici. 
Lo sviluppo per la parte car refinish è stato guidato da noi, soprattutto per i distributori che gestiscono grandi volumi. Le macchine Alfa oggi sono presenti in tutto il mondo. Continuiamo a lavorare su queste soluzioni e ci sono nuovi progetti in corso.

La distribuzione sta cambiando, con acquisizioni e nuove dinamiche. Come vi relazionate con l’utente finale in questo scenario?
Noi crediamo nella distribuzione tradizionale e lavoriamo per rafforzarla. Oggi il distributore ha bisogno di strumenti nuovi: formazione, affiancamento, supporto nello sviluppo. 
Palini, con il suo brand PALINAL, offre tutto questo, insieme a un territorio protetto e una visione chiara. Non esitiamo a stimolare i nostri partner se non sono proattivi: il successo passa anche da qui.

Come affrontate il problema del mercato parallelo, tra e-commerce ed esportatori?
È una realtà difficile da ignorare, ma Palini ha sempre mantenuto un controllo molto rigido. Il rispetto reciproco è per noi fondamentale: tuteliamo i nostri distributori con la stessa attenzione con cui gestiamo un rapporto di fiducia. Non alimentiamo canali paralleli che potrebbero minare il valore del nostro lavoro.

C’è il rischio, con il consolidamento della distribuzione, che realtà più piccole vengano tagliate fuori?
Il rischio esiste, ma secondo me può diventare un’opportunità. Quando un nostro distributore viene acquisito, possiamo salire di livello. Se la nuova realtà aggregata riesce a coordinarsi bene, possiamo diventare un punto di riferimento tecnico e commerciale, come sta accadendo con realtà come ColorNetwork. L’identità che portiamo può essere un valore distintivo per queste nuove aggregazioni.

Collaborate anche con nuovi attori, come il ricambista sardo Coarsa. Come si inseriscono queste realtà nel vostro modello?
Coarsa è un buon esempio di sinergia tra competenze. I ricambisti hanno strutture organizzate e un approccio molto programmato, ma spesso mancano di esperienza tecnica sulle vernici. Qui entriamo in gioco noi. Il nostro compito è trasferire competenza, affiancare, formare. 
È un lavoro di costruzione che richiede pazienza e dedizione, ma i risultati si vedono. Palini con il brand PALINAL oggi esporta il 60% della produzione, portando nel mondo l’eccellenza del made in Italy nel settore delle vernici. E siamo pronti per affrontare le sfide future con passione e concretezza.


Nella foto di apertura: Piero Nichetti, Direttore Commerciale e Marketing di Palini Vernici.

Photogallery

Tags: vernice per auto verniciatura palini vernici

Leggi anche