
Presentato il rapporto annuale di ANIASA sull’andamento del settore del noleggio: un comparto in espansione, ma che necessita di maggior uniformità sul piano normativo.
Lo scorso 7 maggio a Milano si è tenuto l’annuale incontro di ANIASA che, in occasione dei suoi 60 anni, ha condiviso il 24° Rapporto sul noleggio in Italia dal titolo “Muoviamo il Futuro – Sicurezza, Sostenibiltà, Condivisione”.
Tra i dati più rilevanti, quello sulle immatricolazioni: nel 2024 quasi un terzo delle auto nuove in Italia è stato destinato al noleggio; il fatturato complessivo ha toccato i 15,8 miliardi di euro (+13% sul 2023), dominato dal lungo termine, che conta da solo per 12,5 miliardi.
La flotta ha raggiunto 1,4 milioni di unità, con le vetture elettriche che contano per oltre un terzo e quelle ibride per quasi la metà. Proprio per questo motivo, il settore è considerato uno strumento efficace per l'elettrificazione della mobilità.
La giornata è stata anche l’occasione per la presentazione dello studio promosso dalla società di consulenza Bain & Company e ANIASA dal titolo “Navigare nella nebbia. Il futuro incerto dell’automotive”.
Successo consolidato per il noleggio a lungo termine
Sempre più italiani apprezzano i servizi "all inclusive", preferendoli alla proprietà, e scelgono di sottoscriverli per tempi sempre più lunghi: i contratti superano i 36 mesi nell'80% dei casi.Trainato dal buon andamento del comparto, anche il valore degli interventi di manutenzione (carrozzeria, meccanica, pneumatici) sui veicoli a noleggio è in costante crescita, raggiungendo 1,3 miliardi di euro nel 2024, un aumento di quasi un quinto.
Per quanto riguarda le motorizzazioni della flotta circolante, il diesel resta la quota maggiore (46%), ma è in calo, mentre lo seguono gli ibridi elettrici con un aumento di oltre il 35% delle unità circolanti rispetto al 2023. Le auto elettriche noleggiate a lungo termine non vanno oltre il 4%.
I clienti corporate coprono l'83% del giro d'affari e sono in costante aumento. Sebbene il settore privato abbia volumi e crescita limitati, le indicazioni di mercato descrivono automobilisti sempre più interessati al noleggio a lungo termine.
La crescita della domanda di furgoni, ancora limitata, è legata chiaramente all'incremento delle consegne online. Il ruolo del noleggio di moto rimane marginale, anche se con trend positivo, a causa probabilmente della forte propensione dei motociclisti a mantenere la proprietà.
Nuove sfide nel noleggio a breve termine
Il noleggio a breve termine (rent a car) ha visto crescere fatturato, contratti e flotta. È caratterizzato da una forte competitività e dall'ingresso di operatori low-cost, in grado di offrire prezzi sensibilmente più bassi.Dal rapporto è emerso che le aziende di maggiori dimensioni, che tendenzialmente mantengono un alto turnover dei veicoli, potrebbero ridurre gli investimenti necessari per mantenere il rinnovamento del parco auto a causa dell’aumento dei costi di gestione.
La complessità del car sharing
Il 2024 è stato un anno di nuovi equilibri per il car sharing. Il numero di noleggi brevissimi è sceso drasticamente (da 10 milioni pre-pandemia a poco oltre 4,2 milioni) e circa la metà dei veicoli della già ridotta flotta (circa 3.300 unità ibride ed elettriche, concentrate a Roma e Milano), non è disponibile a causa di danni o furti.La contrazione è in parte bilanciata da un aumento della durata dei noleggi, che spinge gli operatori a riorientarsi verso offerte di formule giornaliere e ad espandere le aree di copertura, includendo parcheggi aeroportuali.
Nonostante abbia un indiscusso ruolo nel supportare il trasporto pubblico e salvaguardare l'ambiente urbano, il settore lamenta la mancanza di un supporto normativo, soprattutto sul piano fiscale.
Il digitale che avanza
Il parco auto del noleggio è costituito da auto sempre più connesse e gestite attraverso strumenti digitali.La connessione in tempo reale con il gestore di flotte consente di ottimizzare tempi e costi di diagnosi e manutenzione ma diventa sempre più necessario affrontare alcune sfide cruciali come l'armonizzazione dei dati tramite la creazione di standard tecnici comuni tra diversi operatori e produttori.
Nelle flotte aziendali, il monitoraggio digitale delle emissioni permette di ridurre i costi operativi e ha un grande impatto sulle politiche di sostenibilità adottate, che sono ormai un fattore competitivo.
Per le società di noleggio in genere, invece, l’analisi AI dei dati storici può efficientare prenotazioni, gestione e distribuzione della flotta, mentre la valutazione dei danni tramite immagini al termine del noleggio velocizza le procedure di riconsegna.
La richiesta di un quadro normativo omogeneo
ANIASA, Confindustria e ANFIA portano avanti le istanze del settore per ottenere un quadro legislativo organico che riunisca gli interventi normativi recenti (Legge di Bilancio 2024) e che sia il frutto di un dialogo aperto e collaborativo con le amministrazioni pubbliche. L’intento è di salvaguardare la possibilità di rinnovare in maniera continuativa il parco auto all’interno di un quadro normativo e tributario che non vada a compromettere le possibilità di acquisto.I trend su scala mondiale e nazionale
Lo studio ANIASA - Bain & Company "Navigare nella nebbia" illustra le macro-tendenze del mercato automotive a livello internazionale; in particolare, emergono la crisi e il rallentamento globali del settore industriale. L’andamento della produzione mondiale di veicoli, colpita da pandemia, carenza di semiconduttori e tensioni logistiche, non procede più di pari passo con il PIL mondiale.Le proiezioni per il 2030 prevedono stagnazione per Cina e calo per Europa e Nord America, mentre solo Asia e America meridionali mostrano previsioni positive.
A questo dato, si sono aggiunte le politiche doganali americane che tentano di recuperare una parte della forza lavoro impiegata nel settore manifatturiero, crollata dal 30% del 1947 all’8% del 2023.
Gli Stati Uniti, primo importatore mondiale di veicoli leggeri, imporranno dazi su circa 5 milioni di auto. Le percentuali più alte si abbatteranno sulle industrie cinesi, ma l’effetto sarà minimo data la loro quasi assenza nel mercato USA.
In Italia, le auto nuove immatricolate nel 2023 sono state 360.000 in meno rispetto al 2019. Gli italiani tornano a considerare l'auto come mezzo privilegiato ma, a causa dell'aumento dei listini e della confusione normativa, preferiscono l'usato, contribuendo all'invecchiamento del parco circolante che ha ormai un’età media di 13 anni.
Le ibride sono stabilmente in testa alle nuove immatricolazioni (oltre il 40%) mentre le auto elettriche non decollano, mostrando segnali positivi solo nel segmento delle compatte.
Un ultimo dato sul quale riflettere: nonostante la forte contrazione del Diesel, le emissioni medie di CO2 sono rimaste elevate, con valori superiori ai 115g/km, preoccupantemente anche più alti di quelli del 2015.
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