
Robert Snook, Conference Director di IBIS Worldwide, ci racconta in questa intervista come automazione, intelligenza artificiale e stampa 3D stanno trasformando il settore della riparazione automobilistica a livello globale.
Con lui abbiamo parlato delle sfide e delle opportunità che il settore sta affrontando a causa dell’innovazione tecnologica. Al centro dell’intervista, dunque, il tema della robotizzazione, l’evoluzione dei veicoli, soprattutto elettrici, e la stampa 3D, già in uso nella produzione dei veicoli, ma sempre più promettente anche nel mercato post-vendita.
Si parla sempre più di robotizzazione, con nuove tecnologie come robot, pistole a spruzzo automatiche e macchine che si muovono da sole. La domanda che tutti si pongono è: quando arriveranno queste innovazioni in carrozzeria?
La robotizzazione arriverà in carrozzeria innanzitutto dal punto di vista amministrativo. Siamo ancora lontani dall'avere robot che riparano fisicamente le auto o che rimovono o dipingono pannelli.
È chiaro, dunque, che avremo sempre bisogno dell’intervento umano: uno dei grandi vantaggi della nostra industria, in un mondo robotizzato, è che avremo sempre bisogno di una persona che ripari fisicamente il veicolo. Questo è un grande vantaggio rispetto ad altri settori.
Detto ciò, ci sono molte cose nel processo di riparazione dell'auto dove l'automazione e la robotizzazione saranno di grande supporto e aiuteranno. Quando parlo con gli imprenditori di tutto il mondo, metà delle persone considera le nuove tecnologie un'opportunità emozionante, mentre l'altra metà la vede come una minaccia per l’intero settore.
Tuttavia, ciò che vediamo in IBIS riguarda l'uso di questa tecnologia per aiutare gli esseri umani a svolgere il loro lavoro più velocemente e facilmente, senza sostituirli.
Quindi pensi che l'impatto iniziale sarà più sulla parte amministrativa che sulla riparazione fisica dell'auto?
Sì, credo che tutto ciò che, nel processo di riparazione e nel percorso del cliente, richiede tempo ed è gestito manualmente da persone, sarà sempre più oggetto di ottimizzazione.
Le prime fasi del viaggio del cliente saranno le più impattate. Quando il cliente segnala un incidente, l'automazione basata sull'intelligenza artificiale sarà in grado di analizzare le immagini e determinare se si tratta di un danno totale, se è riparabile, come intervenire e a chi assegnare la riparazione. La stima dei danni sarà generata automaticamente, senza bisogno dell’intervento umano.
Oggi, in gran parte dell’Europa, questo processo — dalla segnalazione dell'incidente fino alla prenotazione dell'intervento, con la stima completata e approvata — può richiedere da tre giorni fino a tre settimane. In un futuro automatizzato e robotizzato, lo stesso processo potrà ridursi a circa quattro minuti.
Si tratta di un risparmio di tempo enorme, soprattutto in un contesto in cui è sempre più difficile trovare personale per le carrozzerie. Potrebbe rappresentare perciò una grande opportunità per il settore.
Le auto stanno cambiando e questo rappresenta una delle sfide più grandi per le carrozzerie. In particolare, l'elettrificazione sta cambiando il modo in cui vengono costruiti i veicoli. Quale pensi sarà l'impatto di questo cambiamento per le carrozzerie in Europa?
Dobbiamo reimparare tutto quello che succede prima che l’auto arrivi in carrozzeria. In Europa vedo dei rischi, perché chi si occupa del recupero o dell’assistenza spesso non ha le competenze giuste.
A volte, dopo un incidente, il danno a un veicolo elettrico non è causato dall’impatto, ma da un errore umano fatto dopo. Con benzina e diesel siamo ormai abituati, ma anche quelli non sono privi di rischi. Ora dobbiamo capire bene come gestire i veicoli elettrici.
Anche il modo in cui le auto sono costruite sta cambiando, con tecniche come il “gigacasting”, che unisce più parti in un unico pezzo. Questo renderà le riparazioni più complesse, forse impossibili in certi casi.
In paesi come la Cina sono molto avanti, e anche noi dobbiamo metterci al passo e imparare tutto da zero.
Parliamo spesso di incidenti e riparazioni, ma una grande sfida oggi è la mancanza di ricambi. Sempre più spesso i costruttori non li forniscono più. Pensi che la stampa 3D possa diventare una soluzione? Ci sono già dei segnali di cambiamento?
Al Global Summit IBIS del 2023 a Milano ho parlato con un imprenditore americano che sta investendo molto nella stampa 3D. Lui ha comprato la sua prima stampante per 300.000 dollari, ma ha recuperato i soldi in sei mesi. Poi ne ha presa una seconda, e ora sta comprando la terza. Questo mostra che chi adotta presto questa tecnologia ne sta già beneficiando.
La stampa 3D si sta già usando nella produzione delle auto, anche se non ancora nel settore dei ricambi post-vendita. I costruttori stanno iniziando a capire che produrre pezzi che si rompono facilmente non è sostenibile, né accettabile dal punto di vista ambientale.
In futuro, a mio avviso, la stampa 3D verrà usata anche per creare strumenti o parti utili alla riparazione. Ad esempio, se serve uno strumento speciale da usare una sola volta, stamparlo in 3D è molto più economico che acquistarlo. Questo può ridurre costi e problemi legati alle scorte.
Pensi che in futuro vedremo le stampanti 3D nelle carrozzerie?
Sì, magari non in tutte le carrozzerie, ma sicuramente alcuni fornitori e distributori di ricambi, vernici e materiali useranno la stampa 3D. Non serve essere esperti: basta avere i dati giusti, anche solo su una chiavetta USB da collegare al sistema. Le carrozzerie potranno iniziare con stampanti semplici e poi passare a soluzioni più avanzate.
Sempre più aziende stanno investendo in questa tecnologia, che presto diventerà una procedura standard.
Avremo perciò ricambi tradizionali, ricambi "verdi" e anche pezzi stampati in 3D. La vera sfida sarà ottenere i disegni originali dei produttori, con licenze sicure, per evitare problemi di montaggio o sicurezza.
Ma tutto questo secondo me aiuterà a risolvere il problema della mancanza di pezzi, dei lunghi tempi di attesa e dell'obsolescenza. Permetterà anche di riparare auto che oggi verrebbero scartate, aumentando il lavoro per le carrozzerie, riducendo i costi per le assicurazioni e velocizzando i tempi per i clienti.
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