Approfondimenti | 02 Settembre 2021 | Autore: Giacomo Macrì

ANIASA: tutti i numeri del noleggio in Italia nel 2020

I dati del 20esimo Rapporto ANIASA: il Covid-19 ha colpito il settore, ma c’è ottimismo per il futuro…


Tra lockdown, misure restrittive, smart working e turismo pressoché inesistente, il settore del noleggio nel 2020 ha subito una forte battuta d’arresto. Lo ha spiegato, numeri alla mano, il presidente di ANIASA, Massimiliano Archiapatti, durante la presentazione del 20esimo Rapporto dell’associazione. La luce in fondo al tunnel, però, si inizia a intravedere e l’Italia sta ripartendo, si sta rimettendo in moto grazie anche alla campagna vaccinale che negli ultimi mesi sta proseguendo a pieno ritmo.

In questo incontro virtuale con la stampa, organizzato lo scorso 16 giugno, dunque, il presidente di ANIASA ha dichiarato: “La pandemia ha momentaneamente rallentato l’avanzata della mobilità a noleggio e in sharing nel nostro paese. La crisi economica, l’ampio ricorso al telelavoro e il blocco dei flussi turistici hanno dimezzato i noleggi a breve termine e gli spostamenti delle auto condivise. Il noleggio a lungo termine ha retto l’urto, principalmente prolungando i contratti in essere e riducendo in modo significativo le nuove immatricolazioni. La flotta dei veicoli a nolo resta salda sopra quota 1 milione e nei prossimi mesi, si stima, tornerà a crescere. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ha praticamente ignorato l’automotive, ma oggi servono misure concrete per accelerare il rinnovo del parco circolante nazionale. I veicoli nuovi e quelli usati Euro6, ibridi o elettrici provenienti dal noleggio possono contribuire a ridurre il ‘green divide’ nel nostro paese, accelerando la sostituzione degli 11 milioni di veicoli con oltre 15 anni di anzianità”.

Ma vediamo adesso in sintesi i numeri del noleggio esposti durante la conferenza stampa e i dati relativi al 2020.
 

Il noleggio veicoli nel 2020

Archiapatti ha poi sottolineato che la crisi della domanda indotta dalla pandemia non ha risparmiato nessuno e che il noleggio veicoli è stato fortemente coinvolto. Dopo sette anni di continui record nelle immatricolazioni e nel fatturato, arrivando a rappresentare il 25% del mercato, il 2020 ha segnato una brusca frenata. Si è passati dalle 525.000 immatricolazioni del 2019 (auto e veicoli commerciali) alle 350.000 dell’anno scorso, un calo verticale del 33%.

L’intero comparto ne ha pesantemente risentito e si è attivato per superare le difficoltà utilizzando quella che da sempre rappresenta l’arma vincente del settore: la capacità di adattarsi ai tempi e di anticipare le esigenze della clientela, in termini di flessibilità e di professionalità nell’offerta.
Il breve termine, come anticipato, è stato fortemente penalizzato dalla sostanziale scomparsa dell’attività di viaggio e in particolare del turismo internazionale; quello nazionale non è stato in grado di compensare le pesantissime perdite. Il calo del fatturato del 52% e il numero di noleggi diminuiti del 60% rispetto al 2019 sono lo specchio della crisi aeroportuale che ha visto nel 2020 una riduzione dei traffici del 72%.
 

Il crollo del breve termine

In tutta l’industria automotive, il noleggio a breve termine è stata la vera vittima del Covid-19. Aver fermato i viaggi e gli spostamenti, infatti, ha determinato un crollo della domanda: su dieci noleggi operati l’anno prima, sei sono mancati. Quelli rimasti sono stati soprattutto quelli derivanti dal noleggio a lungo termine come pre-leasing e sostituzioni, che durano di più, ma rendono di meno. I giorni di noleggio sono crollati del 43%, mentre la durata media dei noleggi aumentava della stessa percentuale, passando da 7 a 10 giorni. In termini di valore, ogni noleggio ha prodotto il 22% in più di fatturato, ma per singolo giorno è diminuito del 15%.

Dal punto di vista del turnover, gli operatori del noleggio a breve termine hanno sviluppato nel 2020 un giro d’affari pari a quasi 595 milioni di euro, registrando un decremento del 52% rispetto al 2019. La perdita rispetto all’anno precedente ammonta a ben 639 milioni di euro.
 

NBT: l’analisi della flotta e le immatricolazioni

Nel 2020 le società di noleggio, a causa di una domanda in ribasso rispetto al 2019, hanno diminuito il numero dei veicoli a disposizione; la flotta media si è attestata a quasi 85.000 veicoli (84.719) con una diminuzione del 34%.
La flotta media delle vetture degli operatori del noleggio è distribuita tra i segmenti come segue: il segmento A pesa il 14%, il segmento B il 35%, il segmento C il 28%. Le auto superiori e quelle alto di gamma, segmenti D, E e F, pesano complessivamente il 24%. È interessante notare come il peso dei segmenti A e B nel 2020 si sia ridotto rispettivamente di 3 e 4 punti percentuali rispetto al 2019, a fronte di un incremento delle utilitarie (segmento B) che hanno guadagnato 5 punti percentuali di quota.

Parlando di immatricolazioni, invece, ANIASA segnala che la contrazione così accentuata della domanda ha costretto i noleggiatori ad acquistare nel 2020 poco più di 36.000 veicoli, registrando una diminuzione del 59% rispetto al 2019. Le vetture comprate sono state 31.889 e i furgoni 4.165.
Il valore medio delle auto immatricolate, invece, è stato nel 2020 pari a 17.679 (+1,4%), quello dei furgoni è stato pari a 20.314 (in contrazione di appena 1 punto percentuale rispetto al 2019). Per comprare i veicoli le società di noleggio a breve hanno speso complessivamente oltre 648 milioni, di cui quasi 564 milioni per l’acquisto delle auto e oltre 84 milioni per comprare i furgoni.
 

La crescita “frenata” del noleggio a lungo termine

Il noleggio a lungo termine, forte della parziale maggiore stabilità del proprio business basato prevalentemente su contratti pluriennali, non ha subito nell’immediato significativi contraccolpi sul versante dei ricavi (fatturato: +2% nel 2020). Nell’anno del Covid, la flotta dei veicoli a noleggio a lungo termine è cresciuta di oltre il 7%: se nel 2019 in media 860.000 persone guidavano un mezzo con la formula del noleggio a lungo termine, lo scorso anno sono salite a 923.000.

Le società di noleggio a lungo termine hanno immatricolato nel 2020 quasi 213.000 vetture, registrando un decremento del 25%. La penetrazione delle immatricolazioni delle vetture a noleggio a lungo termine sul totale del mercato ha raggiunto nel 2020 il 15%, quasi un punto in più rispetto all’anno precedente.
La distribuzione delle immatricolazioni di vetture per segmento non ha evidenziato particolari variazioni rispetto al 2019. Il segmento C (medie) è il più importante con un peso del 40% sul totale delle immatricolazioni di vetture. Segue il segmento D (medie- superiori) che ha guadagnato due punti di quota percentuale arrivando a pesare il 25%. Ridimensionati di quasi un punto, i segmenti A (city car) e B (utilitarie), che pesano rispettivamente l’11% e il 21%. Chiudono la classifica i segmenti delle superiori e delle alto di gamma che complessivamente pesano il 3%.

Sul versante delle alimentazioni nel 2020 è accaduto che tutte le categorie di auto a motore termico hanno diminuito le immatricolazioni. Invece le ibride hanno più che raddoppiato i volumi, passando da quasi 18.000 unità nel 2019 a oltre 38.000 nel 2020. Hanno quasi triplicato le vendite le vetture elettriche che hanno raggiunto nel 2020 quasi 11.000 unità.
Il diesel, anche se resta la categoria più acquistata dagli operatori con il 56,5% di quota, ha perso quasi 11 punti percentuali rispetto al 2019. Destino meno duro per le vetture a benzina, che cedono 4 punti di quota, arrivando a pesare quasi il 18%. Ottimo salto delle ibride che balzano dal 6% al 18%. Mentre le elettriche dall’1% al 5% grazie all’introduzione da parte delle società di noleggio di formule che prevedono la fornitura combinata delle vetture elettriche e le installazioni delle colonnine di ricarica.
 

Il car sharing

Anche il car sharing, come il noleggio a breve termine, ha subito un duro contraccolpo. Si stima, infatti, che tutti gli operatori operanti nel Belpaese abbiano erogato oltre 6 milioni di noleggi, registrando una contrazione del 53% rispetto agli oltre 13 milioni del 2019.
Dal punto di vista della flotta, il decremento è stato meno vistoso rispetto a quello dei noleggi. Tra attività a flusso libero e quelle station based, le vetture disponibili per il car sharing nelle città italiane sono state quasi 6.000 contro le circa 8.000 del 2019, segnando una diminuzione del 27%.

Nel 2020, spiega ANIASA, sono cambiate anche le abitudini di utilizzo del car sharing: sono diminuiti i noleggi in centro città e aumentati quelli in periferia. Inoltre, gli utilizzi del car sharing si sono distribuiti in modo più uniforme nell’arco della giornata rispetto agli anni precedenti, in cui si concentravano soprattutto nelle classiche ore di punta.
In ogni caso, l’Associazione ha sottolineato il fatto che gli operatori di questo settore stanno rimodulando la struttura dell’offerta, rispondendo in modo efficace alle esigenze di maggiore sicurezza avvertite dalla clientela.

“Dopo un anno terribile come quello trascorso guardiamo con fiducia alle opportunità presenti come mai prima sullo scenario della mobilità e siamo pronti, da protagonisti, a rimettere in moto l’ottimismo”, ha concluso Massimiliano Archiapatti.

Per consultare il 20esimo Rapporto ANIASA: 
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Tags: autonoleggio aniasa

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