Approfondimenti | 05 Settembre 2022 | Autore: Alessandro Margiacchi

Fare network: la rete come strumento di crescita

Inauguriamo il primo Osservatorio dedicato alle reti di carrozzeria: vediamo perché il network è ancora considerato un’opportunità.

 
Collaborare, da sempre, fa bene alle imprese e aumenta senz’altro la possibilità di innovare e affrontare con successo le trasformazioni del mercato. Il contratto di rete, infatti, rappresenta per tutte le imprese, comprese quelle del mondo dell’autoriparazione, un’importante opportunità di miglioramento in termini di produttività e di redditività, ma si rivela anche uno strumento efficace per affrontare periodi di incertezza, come quello che stiamo attraversando, e per rispondere alle sfide del cambiamento.

Inauguriamo così il nostro primo Osservatorio dedicato ai network di carrozzeria (l'Osservatorio è sul numero 02/2022 di Carrozzeria Autorizzata ed è disponibile online, previa registrazione gratuita clicca qui), un modello di collaborazione che ha conosciuto fortune alterne nel corso degli anni. Nel Belpaese, infatti, abbiamo da poco assistito alla nascita di tanti network, di consorzi, di gruppi e di società, ma il settore della carrozzeria in Italia ha sicuramente iniziato una fase di trasformazione nel 2016 quando Carglass® lanciò ufficialmente il servizio di carrozzeria.

Questo evento ha cambiato gli equilibri sul mercato, portando alla nascita di nuove reti e rendendo il mercato attrattivo anche ad altre multinazionali. Il riferimento, ad esempio, è allo sbarco nella nostra Penisola del gruppo canadese CSN Collision Group, ma non è escluso l’arrivo di altri colossi dall’estero.
Possiamo perciò affermare che il mercato italiano della carrozzeria, che prima viveva fasi alterne nei volumi e nei fatturati, negli ultimi anni ha dimostrato di essere un settore ormai maturo, che fa gola a molti, e profittevole. Basti pensare, ad esempio, che quasi tutti i network che vi presentiamo oggi hanno circa quattro anni o poco più.

Segnaliamo, infine, che per questa prima edizione dell’Osservatorio sono state pubblicate le schede dei network che hanno risposto alla nostra iniziativa e che perciò non si tratta di una guida esaustiva: alcune reti, infatti, per motivi interni, hanno deciso per quest’anno di non partecipare all’inchiesta. 

Perché il mercato della carrozzeria è ancora tanto interessante?

Il mondo della carrozzeria, anche si sta sempre più avvicinando a quello dell’officina meccanica, è un mercato che presenta dinamiche diverse da quello degli altri settori della riparazione, e che offre sicuramente grandi potenzialità, non spesso tangibili.
C’è da dire che questo mondo vede numeri in calo da diversi anni, sia dal punto di vista delle strutture operanti sul territorio, sia per numero di passaggi in carrozzeria. A questo punto, dunque, la domanda è più che lecita: perché, anche se in calo, il mercato della carrozzeria è ancora tanto interessante? Una risposta univoca, ovviamente, non c’è, però è possibile fare delle considerazioni e provare a capire perché tante aziende del mondo dell’industria hanno deciso e vogliono investire in questo settore.

Innanzitutto, anche se il numero dei sinistri è diminuito, c’è da dire che è cresciuto il valore del danno medio, anche perché le nuove tecnologie applicate all’auto richiedono attrezzature all’avanguardia, che ovviamente hanno un costo.
Un altro fattore è sicuramente il crescente peso della canalizzazione delle auto da riparare: i grandi canalizzatori, infatti, come compagnie di assicurazione o gestori di flotte, richiedono competenze molto più ampie, rispetto a un privato, e sono sempre alla ricerca di centri definiti multiservice, che siano cioè in grado di gestire a 360 gradi gli eventi riparativi in tutto il ciclo di vita dell’auto. I canalizzatori cercano perciò di avere reti efficienti con più strutture dedicate alla riparazione, che siano dislocate sul territorio in modo omogeneo, ma limitate dal punto di vista numerico: questo, naturalmente, aumenta il potere contrattuale legato alla canalizzazione e permette degli oggettivi risparmi di gestione.

C’è poi da considerare, infine, che i carrozzieri sono tra gli operatori più propensi a investire in settori collaterali, forse per compensare anche il calo dei sinistri di cui dicevamo poc’anzi. Da diverso tempo, infatti, le carrozzerie tendono ad ampliare la propria offerta, proponendo ad esempio il servizio gomma, le riparazioni a freddo, ma anche la calibrazione dei sistema avanzati di assistenza alla guida (ADAS) eccetera. Tutte attività che richiedono investimenti importanti, dunque, e che porteranno, probabilmente, alla riduzione delle carrozzerie in Italia, ma una cosa è certa: le strutture che continueranno a esserci saranno sempre più strutturate, cresceranno nel tempo e saranno sempre più desiderose di mettersi in gioco.

I carrozzieri, infine, più di altri, sembrano aver capito che da soli non si andrà molto lontano e come dimostra questo primo Osservatorio, da Nord a Sud senza distinzioni, si respira una certa voglia aggregativa… 

Cosa cerca un carrozziere in una rete?

Consultando online le schede di presentazione delle reti, paragonando numeri e caratteristiche dei network, ci accorgiamo di cosa funziona e di cosa le società riescono a offrire.
In sintesi, da una parte l’obiettivo di questo primo Osservatorio è quello di offrire alle carrozzerie uno strumento utile per valutare e decidere se e a quale network legarsi. Dall’altra parte, invece, l’inchiesta vuole permettere alle reti di avere una visibilità particolare nei confronti dei grandi canalizzatori, flotte di noleggio o compagnie di assicurazione, che lo possono utilizzare come un utile strumento di lavoro.

Ma cosa cerca un riparatore in una rete? Chi entra in questi network cerca un gruppo che gli dia un’identità, una formazione, una professionalità e una capacità di rimanere competitivo sul mercato con tutti gli strumenti del mestiere e del marketing. Ciò che emerge da questa prima inchiesta è che coloro che gestiscono il network riescono a soddisfare in pieno i bisogni e le esigenze dei riparatori, offrendo formazione e assistenza in tutte le sue forme (sia tecnica sia manageriale), immagine e riconoscibilità sul mercato. In tre parole: opportunità di business.

Il successo di una rete, però, è anche reso possibile dal continuo scambio di informazioni tra la rete e il carrozziere, ma anche dal dialogo costruttivo tra gli affiliati stessi. Il confronto, dunque, è fondamentale: condividere la propria esperienza con i partner del network, infatti, può essere la carta vincente da giocare, perché può portare ad accrescere le competenze di tutti.

Ciò che è certo è che aderire a un network, fare squadra, è sempre più percepito, tanto dalle carrozzerie quanto dalle aziende (produttori e distributori), come la soluzione per rimanere sul mercato.
A chiedere “sempre più network”, inoltre, sono proprio i clienti stessi: dalle flotte, che hanno bisogno di un unico referente, ai privati, il vero giudice di questo settore così competitivo e in continua evoluzione. Insomma, c’è bisogno dei network e c’è bisogno di saperli gestire. 

Il supporto del network (anche digital)

I network possono essere definiti come organismi a ombrello, che cioè raggruppano diverse carrozzerie sotto la stessa bandiera.
La maggior parte delle realtà che abbiamo contattato, infatti, non si occupano solo del processo lavorativo, bensì gestiscono l’intero processo dei sinistri per conto dei canalizzatori. Questo significa perciò che monitorano tutto il processo: dalla denuncia del sinistro fino alla liquidazione della riparazione. I network, inoltre, possono limitare il numero dei reclami e possono anche garantire un supporto attivo alle carrozzerie per migliorare le loro prestazioni attraverso, ad esempio, analisi comparative sui risultati.

Un cenno poi al ruolo fondamentale del web, che ha “trasformato” anche il mondo dell’autoriparazione. Tra le tante attività gestite dai network citati, che offrono un supporto importante agli affiliati, c’è anche tutto il mondo della comunicazione e del marketing. Molte reti realizzano campagne ad hoc su internet, che si rivolgono al cliente finale, l’automobilista, con l’obiettivo di creare traffico in carrozzeria.

Quasi tutti network, inoltre, hanno una forte presenza sui social network e navigando sulle diverse pagine ufficiali si nota che le società puntano soprattutto sulla vicinanza con il riparatore, offrendogli maggiore visibilità, proponendo un piano editoriale mirato e mantenendo le carrozzerie informate sulle più recenti novità del settore.

 

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Tags: network carrozzerie

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