News | 22 Luglio 2025 | Autore: Tommaso Caravani

IBIS 2025: il futuro della carrozzeria passa da Istanbul

Geopolitica, ma anche intelligenza artificiale e sostenibilità: IBIS Global Summit 2025 si conferma un appuntamento fondamentale per la carrozzeria, anche se il vero contenuto di questo evento va oltre i singoli interventi.


Cercare di riassumere l'IBIS Global Summit in un semplice resoconto è un po' come cercare di fotografare un'orchestra: si possono immortalare i singoli musicisti, ma si perde la magia della sinfonia. A maggior ragione quando sul palco c’è il mondo della carrozzeria, un settore in profonda trasformazione, e il sipario si alza a Istanbul, crocevia di culture e punto nevralgico di mercati in rapida evoluzione.

Questo articolo non vuole essere la cronaca puntuale di ogni singolo intervento. Perché il vero valore dell'IBIS Global Summit non risiede solo nelle presentazioni ufficiali, seppur illuminanti, ma soprattutto nelle relazioni, nei momenti di networking e nelle considerazioni che si fanno a latere. È lì, nei corridoi del Swissôtel The Bosphorus, tra un caffè turco e una stretta di mano, che si costruisce la visione del futuro.

Venendo però alla cronaca, già dalle prime battute, affidate a figure chiave come Suzie Scott, Robert Snook e Dave Smith, il tono è stato chiaro: il settore vive un momento di "nebbia", come l'ha definito Ayhan Dayoğlu di Arkeon Consulting, in un’immagine suggestiva che rimanda a “guidare un’auto da corsa senza curarsi del panorama”. Le sfide locali, come l'inflazione e la carenza di personale, si intrecciano con quelle globali.
 
Cihat Bakirci di Bakirci Group, ha evidenziato come in Turchia l'industria sia ancora impegnata a lavorare sulle basi, pur con tecnologie in rapida evoluzione.
“Il problema è che in Turchia siamo indietro”, ha detto Bakirci, spiegando che le case automobilistiche delegano spesso la formazione, rendendo difficile stare al passo. Un problema, ha ribadito Robert Snook, che riguarda tutti: oggi il ruolo del carrozziere non è più solo riparare, ma supportare l'intero "customer journey" del cliente, un concetto che impone di padroneggiare i big data e mettere il servizio al centro di ogni strategia.

Non solo lavoro: la geopolitica e l'IA entrano in carrozzeria

I lavori sono poi proseguiti con un'analisi che ha destato l’interesse del pubblico: l'industria della riparazione non può più considerarsi un'isola felice. L'economista e Professore Michael Cox ha lanciato un avvertimento sul rischio di una "distruzione economica reciproca" in caso di una prolungata guerra commerciale tra USA e Cina. Anche il consulente strategico turco Erda Gerçek ha messo in guardia su come i mutamenti negli scambi internazionali possano danneggiare i mercati emergenti, dimostrando come il settore sia ormai profondamente interconnesso con le dinamiche del commercio globale.

Questa crescente complessità è stata il filo conduttore dei panel dedicati alla leadership. 
Ryan Bruno di CSN Collision, insieme a colleghi dal Sudafrica, Germania e Medio Oriente, ha discusso di come i leader moderni debbano evolvere per guidare il cambiamento. La franchezza è stata la parola d'ordine: "In fondo, si tratta di aiutare le persone ad adattarsi al cambiamento," ha detto Bruno, mentre Roar Solberg di BASF ha ricordato che "la perfezione è spesso il nemico del progresso."

Sostenibilità e AI: dal costo all'opportunità

Un'intera giornata è stata dedicata al tema della riparabilità e all'evoluzione del ruolo delle case automobilistiche. Bayram Sucuoglu di Ford ha sollecitato una maggiore cooperazione tra costruttori, riparatori e concessionari, con un obiettivo chiaro: "La cura del cliente deve venire prima di tutto". Sucuoglu ha aggiunto che "la collaborazione tra OEM e i fornitori di tecnologia è fondamentale".

Il concetto di sostenibilità (ESG) è stato ridefinito come una vera e propria opportunità di crescita, e non più come un mero costo. Raya Samih Makawi, esperta di ESG, ha sottolineato quattro punti chiave: l'industria sta adottando queste attività in modi diversi nel mondo (Evolution); i clienti cercano etica oltre al profitto (Expectation); l'integrazione di tecnologia e AI sarà cruciale (Integration); infine, l'impatto sociale deve essere al centro, educando le persone a non dimenticare la sostenibilità (Impact).

Fabien Boschetti di Axalta ha notato che, sebbene l'Europa sia all'avanguardia in questo processo e la transizione sia spinta in gran parte dai regolamenti, si sta assistendo a un cambiamento globale. Un esempio calzante è quello di alcune grandi carrozzerie turche che, pur non essendo obbligate da regolamenti nazionali, hanno già scelto di adottare vernici ad acqua. 
Anche Chris Daglis di Auto PARTnered Solutions ha spinto il settore a creare una "nuova economia" che riutilizzi il tracciato fatto finora, poiché i consumatori sono sempre più attenti all'ambiente e alla provenienza dei prodotti.

L'intelligenza artificiale ha dominato la parte centrale del summit. Maher El Ghailani di Solera ha spiegato che gli assicuratori stanno già usando l'IA per velocizzare i processi, mentre i riparatori possono ottimizzare la loro efficacia, ad esempio ordinando il ricambio corretto. La sua avvertenza è stata cruciale: "Se non utilizzeremo l'IA, scompariremo". Prima di iniziare, ha suggerito una metodologia precisa: definire un business case, condurre un audit, costruire un team, individuare un progetto pilota e misurarne i KPI. Un percorso fondamentale per evitare errori costosi.

Al di là delle sessioni ufficiali, l'IBIS Global Summit ha messo in evidenza l'importanza del fattore umano. Sia durante l’evento sia nella gestione quotidiana dell’attività di carrozzeria, perché in fondo, le persone sono ancora il pilastro fondante delle aziende.

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