News | 03 Dicembre 2025 | Autore: Tommaso Caravani

Tecnocolor: 30 anni tra storia e futuro

Una celebrazione essenziale per ripercorrere tre decenni di crescita e raccontare come l’azienda si prepara alle nuove sfide di carrozzeria e industria.


Si è svolta lo scorso 21 novembre al Museo Mille Miglia di Brescia, in un contesto carico di storia e passione automobilistica, la serata con cui Tecnocolor ha celebrato i trent’anni dalla propria fondazione.
 
Circa un centinaio di invitati, tra carrozzieri e clienti del settore industriale, sono stati accolti nel tardo pomeriggio da un aperitivo di benvenuto, per poi visitare il percorso museale dedicato alla corsa più famosa del mondo e prendere parte, a seguire, a un momento di confronto sul passato, il presente e soprattutto il futuro dell’azienda di Castenedolo.

L’obiettivo dichiarato della famiglia Albini era chiaro: permettere agli ospiti di “tornare a casa sapendo cos’è stata Tecnocolor, cosa è oggi e cosa vuole diventare nei prossimi trent’anni”. Un filo conduttore che ha guidato l’intera serata, alternando ricordi, visione strategica e testimonianze di partner e rappresentanti del mondo associativo.

Dal negozio al laboratorio: il servizio come filo conduttore

Dopo i saluti iniziali di Andrea e Alberto Albini, che assieme al padre Agostino guidano Tecnocolor, un breve video ha ripercorso le tappe principali dell’azienda, fondata a metà degli anni Novanta con l’intenzione di costruire un colorificio capace di coniugare prossimità al cliente e competenza tecnica.

Se agli inizi la vendita del prodotto era l’elemento centrale, oggi Tecnocolor si presenta come una realtà strutturata, in cui il laboratorio di colorimetria e i servizi intorno alla verniciatura hanno un peso sempre più determinante. 
La scelta di investire in strumenti come spettrofotometri, glossimetri e sistemi tintometrici evoluti ha permesso all’azienda di diventare un riferimento non solo per la carrozzeria, ma anche per l’industria, con la possibilità di riprodurre tinte pastello, metallizzate e perlate su supporti tra loro molto diversi: dall’auto e dalla moto fino ai manufatti d’arredo e ai componenti industriali.

La dimensione multisettore è uno degli asset che gli Albini rivendicano con più convinzione. Nel mondo carrozzeria, spiegano, i cicli sono più standardizzati e il lavoro si concentra sempre più sulla gestione del sinistro, dell’accettazione e dei processi organizzativi dell’azienda. In ambito industriale, invece, le variabili aumentano: verniciatura a liquido o in polvere, forni statici o catenarie, applicazioni airless o a spruzzo tradizionale. 
Due mondi diversi, ma complementari, che permettono a Tecnocolor di bilanciare i cicli di mercato e, soprattutto, di trasferire competenze e soluzioni da un ambito all’altro.

Robot, cobot e intelligenza artificiale: cosa cambia davvero

Tra i temi affrontati sul palco non poteva mancare quello dell’automazione. Nell’industria, ricordano da Tecnocolor, i robot di verniciatura sono una realtà consolidata da anni, ideali per gestire grandi numeri di pezzi identici su linee e catenarie. In questi contesti, una volta “insegnato” il programma al robot, il ciclo può essere ripetuto con elevata precisione.
In carrozzeria, però, la situazione è completamente diversa: ogni riparazione è, di fatto, un pezzo unico. Anche due vetture identiche coinvolte in incidenti diversi richiedono approcci e movimenti differenti. Per questo, il robot tradizionale ha sempre trovato un limite strutturale nel bodyshop.

L’arrivo dei cobot e delle prime soluzioni che integrano intelligenza artificiale e sistemi di lettura ottica avanzata apre oggi scenari nuovi. Le soluzioni in arrivo mirano a “imitare” il verniciatore, apprendendo schemi di movimento, distanze, tempi di applicazione. Restano ancora dei limiti – dalle sfumature alla gestione del trasparente – ma la sensazione, condivisa sul palco, è che la distanza tra industria e carrozzeria si stia progressivamente riducendo. E che la collaborazione tra produttori di vernici, fornitori di attrezzature e rivendite specializzate sarà decisiva per trasformare queste tecnologie in strumenti davvero utili al lavoro quotidiano delle carrozzerie.

Servizi, layout e gestione: la carrozzeria oltre il prodotto

Un altro passaggio centrale della serata ha riguardato il ruolo del servizio. Se la qualità del prodotto verniciante viene ormai data per scontata, è tutto ciò che sta attorno alla lattina a fare la differenza. Tecnocolor, in questi anni, ha progressivamente ampliato l’offerta di servizi per le carrozzerie: dalla formazione tecnica in cabina e in lattoneria ai corsi su gestione del sinistro, accettazione, marketing, analisi delle performance aziendali.

Il lavoro, è stato ribadito, non si ferma all’aula. In collaborazione con fornitori e partner, l’azienda segue i clienti anche nella progettazione dei layout di officina, nell’introduzione di nuove attrezzature e nella ricerca di soluzioni che riducano i tempi morti e gli spostamenti inutili dei veicoli. Efficienza, sostenibilità (con attenzione alle emissioni e ai consumi energetici) e competitività economica diventano così facce della stessa medaglia.

La “NextGen” Tecnocolor: persone, app e sviluppo territoriale

La parte più emozionale della serata è stata affidata alla nuova generazione. Marta, Alessio e Daniele Albini hanno raccontato come vivono il loro ingresso in azienda e quale visione abbiano per i prossimi decenni. Tradizione e innovazione, formazione continua e attenzione alle persone sono i concetti che ricorrono più spesso nelle loro parole.

Per Marta il futuro passa dalla capacità di tenere insieme i valori che hanno fatto crescere Tecnocolor e la spinta a rendere l’azienda sempre più moderna, digitale e attrattiva per le nuove generazioni. Alessio, con un percorso da tecnico di laboratorio chimico, ha sottolineato il ruolo sempre più strategico del laboratorio, dove l’innovazione degli strumenti – spesso supportata da algoritmi e intelligenza artificiale – deve procedere di pari passo con la crescita delle competenze delle persone.

Daniele, impegnato in un percorso di business development, ha invece illustrato alcune delle novità in arrivo sul fronte dei servizi: dalla App Tecnocolor, pensata per dare ai clienti accesso diretto a ordini, listini, schede tecniche, schede di sicurezza e news, fino ai progetti di sviluppo territoriale, con l’obiettivo di rafforzare la presenza in provincia di Brescia e nelle aree limitrofe, a partire da Bergamo.

Sponsor in dialogo: tecnologia, colore e processi

La serata è stata anche l’occasione per dare la parola ai partner tecnici che affiancano Tecnocolor nei diversi segmenti di attività. I rappresentanti di AkzoNobel, BASF Glasurit, Lechler e Sherwin-Williams hanno condiviso, in un confronto informale, le proprie letture sull’evoluzione del mercato.

Dal lato carrozzeria, il focus si è concentrato sull’andamento del mercato italiano rispetto agli altri Paesi europei, sulla crescente importanza della formazione e sulla centralità della tecnologia nei processi di riparazione. Dal lato industriale, sono emersi i temi del design del colore – con finiture e texture sempre più sofisticate – e della gestione dei cicli per applicazioni impegnative, dove la scelta della vernice e del processo giusto incide in modo diretto sulla durata del manufatto.

Più che un elenco di prodotti, ne è uscito un quadro di tendenze: cicli sempre più efficienti, attenzione ai temi ambientali, necessità di integrare vernice, attrezzatura e processo in un’unica logica di sistema.

Il messaggio di Andreassi: il tema dei giovani

Nel suo intervento conclusivo, Mario Andreassi, presidente di Confartigianato Carrozzieri, ha richiamato l’attenzione sulla difficoltà del settore ad attrarre nuove generazioni. Ha ricordato l’impegno dell’associazione nei rapporti con le scuole e nei percorsi formativi, sottolineando però come questi sforzi, pur necessari, non bastino ancora a colmare la carenza di giovani interessati al mestiere.

Per Andreassi è fondamentale che tutti gli attori della filiera contribuiscano a migliorare la percezione del settore, valorizzandone competenze, tecnologia e opportunità professionali. Una sfida che riguarda da vicino realtà come Tecnocolor, chiamate a farsi ambasciatrici di un’immagine moderna e attrattiva dell’autoriparazione.

La serata al Museo Mille Miglia si è così chiusa dove era iniziata: tra storia e futuro. Da un lato le auto che hanno fatto la leggenda delle corse su strada, dall’altro un’azienda che festeggia i primi trent’anni pensando già ai prossimi. 
Con un messaggio chiaro: il colore, oggi, è sempre più servizio, relazione e progetto condiviso con i clienti.

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