News | 09 Dicembre 2025 | Autore: Tommaso Caravani

​Ricambi di carrozzeria: la svolta parte dalla Francia

La sentenza della Corte di Cassazione francese dell’11 giugno 2025 apre definitivamente il mercato dei ricambi visibili, superando un equivoco giuridico che rischiava di frenare la concorrenza. Un passaggio decisivo che si inserisce nel percorso europeo verso la piena applicazione della clausola di riparazione.


Da oltre vent’anni il tema dei ricambi visibili – parafanghi, cofani, paraurti, gruppi ottici, specchi retrovisori – rappresenta uno dei nodi più intricati dell’aftermarket europeo. Le radici della vicenda affondano nella Direttiva europea 98/71/CE sui disegni e modelli, che lasciò agli Stati membri la facoltà di introdurre o meno la cosiddetta clausola di riparazione.

La mancata armonizzazione generò da subito un’Europa divisa in due: alcuni Paesi aprirono il mercato dei ricambi visibili, altri – tra cui Francia, Germania e Spagna – mantennero un regime di forte protezione a vantaggio delle case auto.

Un problema europeo nato negli anni ‘90

La discussione era già al centro del dibattito quasi vent’anni fa. Nel 2005, la nostra testata evidenziava come l’assenza di un quadro unico europeo rischiasse di ostacolare la concorrenza e mantenere artificialmente elevati i costi delle riparazioni, sottolineando la necessità di una riforma capace di riequilibrare il rapporto tra costruttori e produttori indipendenti. Erano gli anni in cui la Commissione valutava la revisione della Direttiva 98/71/CE, poi naufragata tra pressioni politiche, veti incrociati e interessi industriali divergenti.

Negli anni successivi, il tema riemerse con ciclicità. Nel 2015 la discussione tornò sul tavolo, sostenuta dalle associazioni europee dell’aftermarket – FIGIEFA, CLEPA, C.I.C.R.A. – che chiedevano un allineamento normativo per evitare distorsioni della concorrenza e garantire libertà di scelta agli automobilisti. La Commissione avviò analisi, consultazioni e valutazioni d’impatto, senza però giungere a una decisione definitiva.

Il dossier si è finalmente sbloccato con la Direttiva 2024/2823, che ha introdotto la clausola di riparazione in tutta l’Unione Europea, con applicazione finale prevista entro dicembre 2032. Una riforma storica che stabilisce un principio chiaro: i ricambi visibili destinati a ripristinare l’aspetto originario di un veicolo non possono essere protetti in modo da impedire la concorrenza dei produttori indipendenti.

Il nuovo quadro europeo

È in questo quadro europeo – fatto di rallentamenti, revisioni mancate e un lungo percorso politico – che si inserisce anche il nuovo scenario francese.

Nel contesto francese, la legge Climat et Résilience del 22 agosto 2021 aveva già introdotto un primo passo verso l'apertura del mercato, prevedendo dal 1° gennaio 2023 la liberalizzazione totale dei vetri e la possibilità per i fornitori di primo equipaggiamento (Tier1) di commercializzare anche altre parti visibili di carrozzeria. La protezione dei disegni e modelli era stata inoltre ridotta da 25 a 10 anni. Restava però un nodo interpretativo: le case auto sostenevano che tale apertura valesse solo per i disegni e modelli registrati dopo il 1° gennaio 2023, una lettura che di fatto avrebbe limitato l’efficacia della riforma. 

La sentenza della Corte di Cassazione francese dell’11 giugno 2025 ha risolto l’impasse. La Corte ha chiarito che la liberalizzazione vale anche per i disegni e modelli registrati prima del 2023, ponendo fine alla possibilità per i costruttori di invocare diritti esclusivi su larga parte del parco circolante. La decisione si fonda sul principio di applicazione immediata della legge più favorevole e ribadisce come l’obiettivo della riforma fosse quello di aprire realmente il mercato dei ricambi visibili.

Le conseguenze sono rilevanti. Per i vetri, tutti i produttori possono commercializzare liberamente i ricambi. Per le altre parti di carrozzeria, i Tier1 possono competere direttamente con le case auto, mentre per i ricambi con disegno o modello registrato da più di dieci anni la produzione e la vendita sono aperte anche ai produttori indipendenti. Una svolta che elimina decenni di incertezze normative e timori di contenziosi da parte degli operatori.

Il contesto francese si inserisce in un quadro europeo in rapida evoluzione. La direttiva 2024/2823 ha introdotto la clausola di riparazione a livello comunitario, con piena applicazione prevista entro il dicembre 2032 in tutti gli Stati membri. Un percorso sostenuto da FIGIEFA, AFCAR e CLEPA, che da anni chiedono un’armonizzazione normativa in grado di garantire la libera concorrenza nella riparazione. In Italia, ADIRA ha seguito da vicino l’evoluzione del dossier, evidenziando come l’apertura del mercato dei ricambi visibili sia essenziale per preservare l’equilibrio tra le diverse anime dell’aftermarket.

La sentenza francese rappresenta dunque un precedente importante, capace di accelerare la transizione verso un mercato europeo più aperto. Con la piena implementazione della clausola di riparazione e il progressivo allineamento dei diversi ordinamenti, i produttori indipendenti potranno contare su un contesto più chiaro, mentre riparatori e consumatori avranno accesso a una maggiore disponibilità di ricambi competitivi. È un passo decisivo verso un aftermarket più dinamico, trasparente e coerente con le esigenze di un parco circolante sempre più complesso.
 

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Tags: carrozzeria

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