News | 27 Ottobre 2015 | Autore: Redazione

Il certificato di proprietà digitale è un vero vantaggio per gli automobilisti?

Unasca rileva che il certificato di proprietà digitale potrebbe essere più complesso di quello cartaceo. Perdendo così di tutta l'efficacia che ci si aspettava.

"i fogli da stampare sono passati da 1 a 5". Così sostiene l'Unasca, L'Unione nazionale autoscuole studi consulenza automobilistica.

Pignoloni, al convegno di Federmotorizzazione presso Confcommercio: "l’introduzione della delega obbligatoria per la stampa dell’atto di compravendita di un’auto con CDP smaterializzato, 5 fogli da stampare invece di 1, tempi più lunghi di lavoro per gli operatori e di attesa per gli Utenti. I quali tra l’altro inoltre continuano a pagare 27 euro come prima della nascita del documento smaterializzato. Chi ci guadagna? Solo ACI."

Sono passate due settimane da quando è stato introdotto il certificato di proprietà digitale, e gli operatori del settore rappresentati da UNASCA fanno un primo bilancio degli effetti di questa riforma. Bilancio che mette in evidenza alcune sorprese e paradossi.

“Aci - racconta Pignoloni - ha annunciato l’introduzione del CDPD dichiarando che questo porterà il risparmio, oltre che di tonnellate di inchiostro, di circa 30 milioni di fogli, specificando anche il peso della carta in 115 gr/mq. Tuttavia la realtà è che da 14 giorni a questa parte fare un passaggio di proprietà è diventato molto più complesso di prima”. Innanzitutto è stato introdotto un pezzo di carta in più, la delega, che il proprietario del veicolo deve firmare per la stampa dello stesso CDP (2 pezzi di carta) su cui redigere l’atto di vendita che poi sarà autenticato dalle Agenzie abilitate o dal Pra o dalla Motorizzazione. Inoltre i fogli complessivi da stampare per portare a termine il passaggio sono passati da uno (che era il certificato che non viene più consegnato) ad almeno cinque: uno per la delega, due per il CDP (stampato come atto di compravendita), poi l’allegato A che contiene le informazioni aggiuntive all’atto di compravendita ed infine la fotocopia del documento del delegante. “Questo – mette in evidenza Pignoloni - comporta maggiori tempi di lavoro per gli operatori e di attesa per gli Utenti per portare a buon fine la pratica.

A questo ci sono da aggiungere 27 euro per un documento che prima gli veniva consegnato e ora non piu’, senza risparmiare nulla, viene da domandarsi: dove sta questa rivoluzione digitale e soprattutto chi sta risparmiando con il CDP digitale? Solo ACI i cui bilanci non sono certo statali ma la cui unica funzione pubblica è proprio la gestione del PRA. Questa è la risposta e il primo bilancio. Sono inoltre maggiori poi le complicazioni sia tecniche che pratiche quando la compravendita dell’auto è a favore di un concessionario che a sua volta la rivende. Blocchi informatici, impossibilità nell’effettuare il doppio passaggio in tempo reale a differenza di come avveniva prima.

Photogallery

Tags: pra

Leggi anche