Opinioni | 04 Marzo 2021 | Autore: Tommaso Caravani

Automotive del futuro: luci e… colori
Ogni anno in questo periodo escono i nuovi colori delle auto, che sono sempre più ricercati e complessi.   
Effetti cangianti, doppi strati metallizzati e tinte uniche che definiscono o cercano di andare incontro al carattere di proprietari sempre meno allineati all’omologazione. 
Un trend che riguarda tutta l’auto: le luci, ad esempio, servono sempre più a caratterizzare la vettura oltre a illuminare la strada. Complice la tecnologia a Led, che permette di modulare fasci di luce in ogni dove, dal sottoporta alla calandra, fino alle maniglie. Tutto per rendere l’auto un “unicum” che risalti nella massa. 

A vedere i lanci delle nuove vetture sembrerebbe quindi che siamo destinati a un futuro di auto personalizzate, differenti le une dalle altre, con tutte le conseguenze che questo comporta nella riparazione. 
Eppure, in questo ragionamento, c’è una nota che suona stonata. Se si guarda ai report dei vari produttori, si scopre che nel mondo le auto più vendute sono ancora sostanzialmente di due colori: bianco e grigio. Se poi guardiamo le auto che circolano sulle nostre strade, la maggior parte ha ancora delle lampadine a incandescenza per i proiettori frontali (le famose H7). Insomma, se l’innovazione c’è e la sperimentazione prosegue, la stragrande maggioranza delle auto seguirà stilemi tradizionali.

Fare previsioni è sempre rischioso, ma quello che sembra sia un trend in atto è una netta separazione tra i prodotti più standardizzati possibili e modelli iper personalizzati.
Nel primo gruppo si troveranno sempre più vetture di fascia bassa (indipendentemente dalle dimensioni) e quelle destinate alle grandi flotte, più intenzionate ad abbassare i costi di acquisto e gestione che seguire l’estro dei vari driver; nel secondo le auto che inseguono i bisogni di clienti più esigenti, siano essi facoltosi possessori di supercar così come di utilitarie di gamma medio alta.

Tutto questo porterà, probabilmente, a una riflessione necessaria anche per gli autoriparatori: lavorare sulle auto di lusso sarà sempre più una specializzazione che bisognerà imparare per farsi riconoscere economicamente. Di contro, la pressione sui prezzi delle vetture di gamma bassa sarà sempre maggiore e, a fronte di una marginalità che cala, bisognerà puntare sui volumi. 

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