Opinioni | 02 Luglio 2021 | Autore: Tommaso Caravani

​Il paese dei "catorci"
Il parco auto invecchia… nel 2020 l’età media del nostro parco circolante è aumentato di cinque mesi (fonte Annuario Statistico ACI), arrivando a superare abbondantemente gli undici anni. Nonostante il rimbalzo rispetto al 2020, infatti, le vendite non decollano e mese dopo mese i cali rispetto al 2019 (ultimo anno “normale”) sono quasi sempre a doppia cifra.
Certo, anche la crisi delle materie prime e la problematica di reperimento dei chip ha rallentato la produzione di auto e sicuramente ci sono problemi di consegne, ragione per cui probabilmente prima o poi il mercato rimbalzerà.

Tuttavia, il buco creato in questi due anni è destinato a rimanere: in sostanza sulle nostre strade avremo molte meno auto vendute nel biennio 2020/2021, il che vuol dire meno interventi di carrozzeria nell'immediato e meno interventi di meccanica per i prossimi anni.
Il vero problema è che siamo un paese che ha oramai raggiunto la saturazione dei mezzi e il nostro è un mercato di sola sostituzione: si compra un’auto perché quella attuale è vecchia, non perché è la prima vettura. La percentuale tra le nuove immatricolazioni e le radiazioni si sta lentamente assottigliando e prima o poi si azzererà, anche perché siamo un paese con una crescita demografica negativa: se diminuisce la popolazione, infatti, è difficile immaginare che possano aumentare le auto in circolazione.

L’ultimo tassello del puzzle per avere una fotografia della situazione è rappresentato dalla composizione degli acquirenti delle auto nuove: scendono i privati, salgono le società. Se quindi l’età media dei veicoli aumenta succede che sempre più veicoli nuovi sono gestiti da “gestori” di parchi auto (flotte, società finanziarie eccetera). Il privato, che può permetterselo, sceglie sempre più spesso soluzioni “senza pensieri”: chi non può opta per l’usato (nonostante il calo dei passaggi, rispetto al 2019, i veicoli usati rappresentano ancora la maggior parte delle “auto vendute” anche al netto delle minivolture tra privati e concessionari per la vendita).

Così le auto nuove saranno sempre più nuove e quelle vecchie sono destinate a diventare sempre più vecchie: bisognerà tenerne conto per decidere la propria strategia per il futuro.

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