Opinioni | 04 Ottobre 2022 | Autore: Tommaso Caravani

​Il ritorno del battilastra
Uno dei principali produttori di auto tedeschi ha comunicato ai propri clienti che non sta stampando i lamierati e che su alcuni prodotti toccherà aspettare marzo 2023 per le prime consegne.

Notizie come questa, seppur meno drammatiche, si rincorrono sul mercato e la carenza di lamierati - e non solo - si sta facendo sentire nel mercato della riparazione.

Un fenomeno che non riguarda solo le case auto, dal momento che spesso molti brand aftermarket scontano gli stessi problemi, soprattutto chi non ha una produzione locale, ma negli anni ha delocalizzato verso Oriente o ha avviato un commercio di importazione.

Il fatto che i ricambi non si trovino crea un problema a tutto il mondo dell’autoriparazione, ma se per la meccanica c’è poco da fare, per il mondo della carrozzeria questa carenza sta spingendo i riparatori verso soluzioni che non necessariamente rappresentano un problema.

La maggior parte dei carrozzieri, infatti, sta sempre più guardando al mondo dell’usato per ovviare al problema della carenza di lamierati. Questo fenomeno è sempre esistito e con un parco circolante che sfonda i 12 anni è destinato a rimanere per lungo tempo.
Ma se il ricambio usato può essere una soluzione per il circolante più datato, in modo da ovviare all’anti-economicità di una riparazione, cosa fare per le vetture più recenti, per cui non esiste neanche la possibilità di un ricambio di rotazione?


Ecco allora che in molti hanno iniziato - o dovrebbero iniziare - a considerare l’idea di riprendere in mano un mestiere ormai considerato “antico” nel mondo della riparazione: quello del battilastra, perché in fondo in carrozzeria si dovrebbero effettuare “riparazioni”, se poi le si fanno senza tonnellate di stucco sarebbe meglio per tutti.

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