News | 02 Aprile 2015 | Autore: Redazione

Ancora dubbi sul bollo per le auto storiche

Passano i mesi ma è ancora buio pesto: ci riferiamo alla legge stabilità 2015, introdotta a inizio anno, che ha tolto le agevolazioni sul bollo per i mezzi di 20 anni (e sotto i 30), reintroducendo la tassa di proprietà regionale.

Passano i mesi ma è ancora buio pesto: ci riferiamo alla legge stabilità 2015, introdotta a inizio anno, che ha tolto le agevolazioni sul bollo per i mezzi di Sino al 31 dicembre 2014, in base alla legge nazionale, le auto over 20 e under 30 godevano di agevolazioni tariffarie in quanto al bollo auto, la tassa di proprietà regionale. Le legge stabilità 2015 cancella l'esenzione. Ma l'ultima parola spetta alle Regioni: oggi il quadro è confuso, e ogni ente locale decide a modo suooggi il quadro è confuso, e ogni ente locale decide a modo suo e in tempi diversi. Comunque, alla fine, quei quasi 60 milioni di euro di potenziali bolli auto delle ultra20ennali che ballano fanno molta gola alle regioni, per ripianare i buchi dovuti agli sconquassi causati da gestioni politiche scellerate: l'automobilista si conferma il bancomat dei politici, e il premier Renzi in questo senso si dimostra vecchio quanto i politici che l'hanno preceduto, se non ancora più antiquato (senza dimenticare il regalo alle lobby delle Assicurazioni contenuto nel ddl concorrenza voluto proprio da questo Esecutivo).

È SEMPRE CAOS - Alcune regioni hanno subito trasformato il dono del Governo Renzi in moneta sonante, abolendo il bollo per le ultra20ennali, altre pensano di farlo, molte regioni stanno pensando di non sfruttare il regalo dell'Esecutivo, altre ancora non sanno bene come regolarsi, e così alla fine l'automobilista non sa a che santo votarsi per capirci qualcosa. Anche perché i siti delle regioni danno indicazioni diverse a seconda di quando vengono consultati, e così la confusione aumenta; e magari una certa sezione di uno stesso sito di una regione dice una cosa, e un'altra sezione dello stesso sito regionale ne racconta un'altra.

ALCUNI ESEMPI - Solo per citare alcuni casi, la Basilicata sta votando l'abolizione di quelle cervellotiche esenzioni in vigore dal 31 gennaio, perché comunque il ministero dell'Economia stava per impugnarle alla Consulta, causa incostituzionalità. Il Veneto, invece, va verso il ripristino di agevolazioni (anche in questo caso c'è un disegno di legge regionale della Giunta, portato ora al voto del Consiglio). In ogni caso, siamo sempre sul filo del rasoio: la materia è di competenza statale e quindi ogni regione che la tocca va incontro a un ricorso alla Consulta.

E LA PASSIONE? - Vedremo se e come verrà tenuta in considerazione l'amore per i veicoli storici. La maggior parte di chi ha un'auto over 20 e under 30 (per non parlare di chi ha una macchina over 30) è appassionato: cura la macchina, che ha una certificazione vera e propria, grazie a un design particolare, a interni in ottimo stato, così come la carrozzeria. D'altronde, anche se si facesse un registro unico nazionale, questo comunque seguirebbe criteri soggettivi, tali per cui verrebbero inserite nell'elenco macchine che di storico magari hanno poco o nulla. La passione per l'auto storica è tanta e tale che parecchi estimatori di vetture datate sarebbero disposti a pagare tre volte il valore di mercato per possedere una di quelle macchine. Perché affascinano per carrozzeria, telaio, interni, motore; o perché una certa auto è appartenuta al padre o al nonno. O perché magari ogni volta che si osserva quella macchina si torna d'incanto all'infanzia. Occhio all'effetto superbollo: con la tassazione pesantissima sulle vetture di alta cilindrata, queste sono sostanzialmente sparite dal mercato italiano, con danni all'indotto (carrozzerie, meccanici, tappezzieri, gommisti). Ragionamento identico va fatto per le auto storiche, per cui alla stretta può seguire la fuga all'estero, con danni all'indotto. Festeggerebbero solo le regioni, dopo il regalone del Governo Renzi.
 

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Tags: bollo auto

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