Opinioni | 14 Settembre 2023 | Autore: Tommaso Caravani

L'editoriale di Tommaso Caravani: "Orgoglio, pregiudizio e autoriparazione"

 "Orgoglio, pregiudizio e autoriparazione": l'editoriale di Tommaso Caravani pubblicato sul numero di settembre di Notiziario Motoristico.

In una recente intervista ad Arnaud Agostini di Solera, ho avuto occasione di analizzare un punto di vista differente rispetto ai miei pregiudizi e al mondo che ci circonda.
Riguardo alle nuove tecnologie, in qualsiasi settore, c’è sempre una parte di persone che si dice preoccupata e un’altra parte che invece è entusiasta. Personalmente mi ha molto spaventato l’impatto potenziale che l’intelligenza artificiale può avere sul mondo del lavoro. Molti mestieri rischiano di sparire, anche se, va detto, nella storia dell’uomo ogni nuova tecnologia che è arrivata sul mercato ne ha cancellati meno di quanti ne ha creati.

Ogni nuova invenzione ha sempre avuto l’obiettivo di semplificare la vita umana nel lavoro fisico: dalla macchina a vapore alla lavatrice fino a internet, che ha impattato fortemente sul mondo delle informazioni e della comunicazione. L’intelligenza artificiale però rappresenta uno step successivo, perché a essere messa in dubbio è la stessa capacità dell’uomo di ragionare, attività che in futuro potrebbe essere delegata alle macchine al posto del nostro cervello.

Senza volare troppo in alto, ragionando di massimi sistemi, nel mondo dell’autoriparazione l’intelligenza artificiale potrebbe fare diagnosi complesse, interpretare suoni e rumori (l’interpretazione del famoso ticchettio che tanto orgoglio ha dato ai meccanici del passato), ordinare i ricambi corretti solo “guardando” un’auto incidentata, parlare con una controparte altrettanto artificiale di un’assicurazione o un autonoleggio per compilare pratiche ed effettuare richieste.
Insomma, nel nostro settore l’impatto potrebbe essere devastante da un punto di vista delle attività svolte... Ma è proprio così?

Quello esposto è il pregiudizio, la sensazione e anche un po’ la paura di chiunque, ma se guardiamo alla realtà vediamo che il mondo dell’autoriparazione soffre di una cronica carenza di personale (che non è solo italiana, dove scontiamo anche una carenza sempre più preoccupante di nuove nascite, ma mondiale), pochi giovani vogliono diventare meccatronici, carrozzieri, gommisti o anche solo dipendenti di una di queste attività. E allora ecco che l’intelligenza artificiale può essere fondamentale per migliorare la produttività senza aumentare il personale.

Certo, il giorno in cui arriverà un “Mazinga” con intelligenza artificiale in officina forse non serviranno più gli autoriparatori, anzi, magari non servirà neanche l’umanità, ma questo è un altro discorso che possiamo lasciare agli appassionati di fantascienza.

Photogallery