Opinioni | 08 Giugno 2016 | Autore: Elena Bove

Polizza batte suocera, o no??

Il bimbo che attraversa la tartassante fase dei perché e ti insegue ovunque martellandoti con domande di ogni tipo per soddisfare i suoi perché?
Le polemiche del lunedì con gli immancabili dubbi amletici: il fallo c'era o non c'era? Le simulazioni registrate da Striscia la Notizia, o il tormentone: moviola si o moviola no?

O ancora, in questi giorni, il day after delle elezioni con gli abusati: "ma se si analizza il voto nel dettaglio si noterà che, o si tratta di un voto di protesta o..."

Insomma avete ben presente il fastidio di chi si ripete sempre uguale a se stesso, o di chi ricicla l'argomento trito e ritrito, quello di cui si parla sempre e del quale tutti, crediamo di saperne di più, proprio perché affrontato mille volte.

Sono lì nei contratti assicurativi che firmate, sino lì ma non ve ne accorgete perché sono inserite con astuzia. Operazione camouflage si potrebbe dire, un po’ come l'abbigliamento da guerra che occorre per dissimulare. Anche questa, infondo, è una guerra: la guerra ai diritti dei consumatori! Una sfida continua delle assicurazioni tese a strappare premi sempre più alti in cambio di diritti sempre minori. La polizza, questa sconosciuta, sì perché sono davvero pochi coloro che ne conoscono dettagli, insidie e trabocchetti. L'assicurato finisce spesso nel fosso della franchigia legata all'assistenza legale e non sa come venirne fuori.

Il danneggiato é convinto di riparare dove meglio crede, ed invece inciampa nell’obbligo di riparazione in forma specifica. Capita poi che il danneggiato ceda il credito al carrozziere di fiducia e impatti nel divieto di cessione del credito… che neppure ricordava (o ignorava) d’aver sottoscritto. Di cosa parlo? Se ancora non era chiaro: signori e signore vi RIpresento le clausole vessatorie! Lo dice la legge, il codice civile, il codice del consumo e la giurisprudenza costante che, intervenuta più volte ha chiarito come tali clausole siano illecite, non solo perché prive di espressa e specifica approvazione da parte dell'assicurato ma caratterizzate da illiceità perché alterano il rapporto contrattuale tra le parti creando una notevole sproporzione a svantaggio del contraente. In pratica pasticci veri e propri. Le sentenze in materia si sono soffermate poi su un ulteriore aspetto che riguarda la posizione attribuibile all'assicurazione nel caso di risarcimenti in procedura card. E bene in questi casi le eventuali clausole vessatorie non possono essere opposte al danneggiato poiché" l’azione diretta (cioè il diritto del danneggiato di fare eventualmente causa alla propria assicurazione) di cui al D.Lgs. n. 209 del 2005, art. 149 (norma che disciplina e prevede il risarcimento diretto) non origina dal contratto assicurativo, ma dalla legge, che la ricollega al verificarsi del sinistro a certe condizioni assumendo l’esistenza del contratto assicurativo solo come presupposto legittimante, sicché la posizione del danneggiato non cessa di essere originata dall’illecito e di trovare giustificazione in esso, assumendo la posizione contrattuale del medesimo verso la propria assicurazione soltanto la funzione di sostituire l’assicurazione del danneggiato a quella del responsabile nel rispondere della pretesa risarcitoria. Ne consegue che la posizione del danneggiato resta quella di chi ha subito un illecito civile…”.

E allora perché torno nuovamente a parlarne? Perché le assicurazioni, invaghite dal proliferare di cinematografia su  Spiderman si immedesimano e lanciano fili di una ragnatela trappolone che bypassi tutto e tutti. Così intanto le clausole sono ancora nelle polizze e l'assicurato che ne voglia denunciare la illiceità si deve sobbarcare gli oneri di un contenzioso. Intanto, i fili tessuti dal ragno, raggiungono l'Ivass che si espone platealmente a favore del divieto di cessione del credito santificando la riparazione in forma specifica. Contemporaneamente, altri fili lavorano per tirare a se chi potrebbe intervenire sul ddl- concorrenza-lumaca.

Il primo rimedio è giocare a risiko con una strategia neppure così segreta: ovvero leggere la polizza.

Lo so, è d'una noia terribile, un po’ come una mamma petulante che vi ripete sempre le stesse raccomandazioni, ma, pensate che c'è di peggio. Pensate alla suocera e, vedrete, leggere la polizza vi sembrerà una passeggiata.

Nessun timore, domandare esplicitamente all'agente cosa c'è nella polizza non è peccato. Chiedere che in polizza non vi sia il divieto di riparare dove si vuole, o di cedere il credito, o di avvalersi di un legale é un diritto sacrosanto. Diversamente, se accetterete di rinunciare a questi fondamentali diritti, vi ingannerete doppiamente. Perché il risparmio millantato non è comunque tale e lo pagherete doppio in caso di sinistro!

Per dirla alla Vujadin Boškov : Clausola vessatoria è quando c'è sproporzione tra i diritti delle parti.


Elena Bove
Professionista – Avvocato
Di Benevento
Elena Bove è avvocato di Benevento e giornalista pubblicista. Esercita la professione forense prevalentemente in controversie a tutela del cittadino nella circolazione stradale e nella responsabilità civile oltre che nella tutela del diritto dei consumatori.

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