News | 05 Marzo 2020 | Autore: redazione

​Auto elettriche nel mondo: quando la vera scossa?
Quali saranno nei prossimi anni le auto che vedremo circolare sulle nostre strade? Quali i veicoli che gli autoriparatori dovranno riparare? La mobilità elettrica rappresenta una realtà da tenere in considerazione e che spinge, oggi senza nessuna urgenza, gli operatori del settore a integrare le proprie competenze per poter operare in totale sicurezza, evitare danni al veicolo e alle persone nel pieno rispetto delle normative vigenti.

“Entro il 2032, la metà delle auto vendute nel mondo sarà elettrica: un’auto su due”, ad affermarlo è il nuovo Rapporto annuale Energy Transition Outlook (ETO 2019) dell’ente di certificazione internazionale DNV GL.

La nota, inoltre, segnala che nel “2050, il trasporto stradale vedrà il 75% di veicoli in più, ma consumerà nettamente meno rispetto ad oggi. Una sempre più diffusa elettrificazione sarà responsabile nel lungo periodo di un cambiamento radicale della domanda energetica. Si tratta di un processo che sta già conquistando in maniera capillare il settore automobilistico: entro il 2027 metà delle nuove auto vendute in Europa sarà infatti alimentata ad elettricità, lo stesso traguardo verrà poi raggiunto 5 anni più tardi in Cina, India e Nord America, riducendo dal 27% al 20% la quota di domanda energetica legata al settore dei trasporti”.

La capacità delle batterie delle auto elettriche, invece, segnala il Report, tenderà a migliorare nel prossimo decennio fino a stabilizzarsi ad un livello di 150 kwh/veicolo in Nord America, 100 kWh/veicolo in Europa, 50 kWh/veicolo per le altre regioni.

Il Rapporto DNV GL, inoltre, mostra che il costo totale di proprietà per veicoli di questo tipo resterà invariato per i prossimi 5 anni: solamente dopo il 2023 si assisterà ad un drastico calo dei costi, in particolare per i veicoli commerciali. A promuovere la mobilità elettrica, in particolare, nei prossimi 10 anni saranno soprattutto i Governi centrali, sebbene in misure diverse e con politiche differenti: detrazioni fiscali e vantaggi per la circolazione sono soltanto alcuni degli incentivi ad ora già messi in campo per indurre gli automobilisti a provare una tecnologia più pulita e innovativa.

Stando al Rapporto, è soprattutto in Norvegia (oggi leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili) e in Cina che si segnalano forti politiche di incentivi: una spinta analoga, secondo lo studio, si registrerà in Europa una volta entrato a pieno regime il piano UE per ridurre le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.

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