News | 30 Luglio 2015 | Autore: Redazione

Il Ddl concorrenza tuteli l'equilibrio del sistema Rca

Intervista ad Aldo Minucci, presidente dell'Ania, de ilSole24Ore, sul tema Rca del Ddl concorrenza.
 

I consumatori denunciano che, con le nuove norme previste, la tabella sui danni gravi recati alla persona da incidente, comporterà una riduzione dei risarcimenti, tra l’altro retroattiva.

Aldo Minucci, presidente dell’Ania (l’associazione delle compagnie) obietta: «Innanzitutto la tabella verrà fuori da un tavolo tra ministeri e non si può dire ora che prevederà valori più bassi rispetto al riferimento attuale, ovvero i valori del Tribunale di Milano. E tra l’altro mi sembra doveroso che, nel caso di richieste pendenti, si prendano a riferimento i valori vigenti in quel momento». «Semmai - continua - mi preoccupano i tempi lunghi, visto che la tabella unica verrebbe adottata, dopo un complesso concerto tra ministeri, non prima di 120 giorni dall’entrata in vigore della legge».

È un dato, però, che la categoria unica del «danno non patrimoniale» elide ogni riferimento al «danno morale»... «Ma non era previsto niente di specifico in passato. Per lo più ritengo che il margine di discrezionalità fino al 40% che si riserva al giudice possa offrire sufficienti garanzie anche su questo punto». L’urgenza di avere una tabella unica, dal punto di vista delle assicurazioni, non è una novità. «Ogni volta che il lavoro sembra ormai compiuto c’è sempre qualcosa che lo fa sfumare in extremis. Devo confessarle il timore che questa situazione di fatto, con l’indeterminatezza attuale, giovi a chi fonda la propria attività sul contenzioso». Sembra a dire il vero una stoccata alla “lobby” degli avvocati in Parlamento. Tanto che Minucci commenta con un’osservazione di analogo tenore - «traspare l’intenzione di lasciare un’ampia discrezionalità ai giudici» - il parere della commissione Giustizia della Camera che aveva chiesto lo stralcio della parte relativa alla tabella unica per continuare a trattare il tema nell’ambito di un Ddl del M5S.

La battaglia è quindi aperta. Per l’Ania «c’è un fattore di equilibrio del sistema da cui non si può prescindere. È chiaro che se il governo vuole davvero ridurre i prezzi, bisogna avere il coraggio di intervenire su elementi di costo come la tabella di invalidità che presenta livelli di risarcimento superiori ai principali Paesi di riferimento Ue, e su questo punto sfido chiunque a dire il contrario». Anche il risarcimento in forma specifica - la riparazione presso le carrozzerie convenzionate, è stata definita da Ania al governo come arma abbassa-prezzi. Questa formula si accompagnerebbe a uno sconto, che comprometterebbe il lavoro dei carrozzieri indipendenti. «C’è da dire innanzitutto che si tratta di una soluzione facoltativa. Tuttavia, sull’esito in Parlamento sono pessimista. La posta in palio è troppo alta, parliamo di 3 miliardi di risarcimenti con una quota di “nero” stimabile in 1 miliardo, che vuol dire 220 milioni di evasione. Occorre una grande prova di coraggio per andare avanti».

Ci sono altri punti del Ddl che in verità lasciano perplessi. Si prevedono sconti all’applicazione di alcune clausole anti frode, come il risarcimento in forma specifica ma anche l’installazione della scatola nera o la rinuncia alla cessione del credito. Ma perché si parla di «sconti significativi» senza quantificarli? «Ci sono regole Ue che non consentono di interventire in un sistema di prezzi in modo dirigistico. E significatività vuol dire libertà e possibilità di scegliere tra diverse compagnie e l’offerta più conveniente». E i costi di installazione della scatola nera? Non andrebbe chiarito che non sono mai a carico dell’automobilista? «Occorrerebbe un obbligo Ue per le case automobilistiche di dotare le auto di dispositivi di serie, in modo che l’unico costo per il consumatore sia il canone annuo per il satellite. Inoltre, le scatole nere ormai consentono di attivare anche servizi diversi da quelli connessi alla polizza Rc auto, quindi andrebbe scomputato il costo effettivo. Già oggi tra l’altro alcune compagnie si fanno carico dell’onere, anche in assenza di obbligo».

 

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