Approfondimenti | 30 Novembre 2023 | Autore: Tommaso Caravani

Come si diventa Autocenter Arese

Abbiamo incontrato Paolo La Vitola di Autocenter Arese, una delle realtà più importanti in ambito carrozzeria della Lombardia per capire come una realtà artigianale abbia affrontato la trasformazione in una industria.


Paolo La Vitola è sicuramente una persona estroversa e con un grande entusiasmo. Durante la presentazione dell’ultimo punto vendita milanese di viale Edoardo Jenner entrò sul palco partendo dal fondo della sala correndo e trascinò giornalisti, clienti e fornitori, arrivati per l’occasione, in un grande applauso.

Un senso scenico che difficilmente si riscontra in chi fa il lavoro di carrozziere e forse La Vitola proprio un carrozziere non è: leva negli Alpini, volontario della croce rosse con servizio sulle ambulanze e oggi possiede anche una squadra di basket. “Purtroppo non ho più il tempo che avevo prima, e forse quello che mi manca di più è proprio il servizio in ambulanza”, ci racconta in uno dei pochi momenti che La Vitola declina con il tempo passato.

Un passato che tuttavia ha permesso ad Autocenter Arese di essere oggi una delle più grandi carrozzerie d’Italia con una crescita fuori dal comune negli ultimi anni

Crescere nel business in modo sostenibile

Una crescita difficile anche da spiegare considerando che oggi l’azienda occupa quasi 200 persone con un fatturato che quasi raddoppia ogni anno e conta 13 sedi nella provincia Milanese e Monzese.

“Dal 2019, guidato da una chiara visone dello sviluppo del settore dell’autoriparazione e supportato da consulenti strategici e finanziari, abbiamo definito un piano di crescita sfidante, ma sostenibile e inoltre anno su anno reinvestiamo tutto l’utile aziendale, siamo solidi e, per consolidare la crescita, abbiamo progressivamente aumentato il capitale sociale”, spiega Paolo La Vitola. “Personalmente sono convinto che oggi ci sia bisogno di strutture adeguate alle trasformazioni in corso e il mercato era ancora piuttosto fermo quando abbiamo deciso di iniziare a investire nell’azienda di famiglia. Ovviamente non siamo degli sprovveduti e queste operazioni sono importanti da un punto di vista finanziario, per questo le pianifichiamo bene e ad oggi ci attendiamo un rientro degli investimenti che avvenga entro i 3 / 4 anni”.

Una crescita che è stata possibile anche riorganizzando completamente il business della carrozzeria: “Abbiamo puntato tutto sugli accordi con le società di noleggio e con le compagnie assicurative e oggi abbiamo il vantaggio di lavorare praticamente con tutte. Certo, questo ha significato modificare il modo di lavorare e anche i processi, perché con questo tipo di clienti non puoi permetterti inefficienze”. Ed è proprio la parola efficienza su cui il patron di Autocenter Arese si focalizza maggiormente, perché “efficienza non significa solo velocità nel lavoro, ma anche controllo di gestione e di tutta l’attività dell'azienda. Oggi in Autocenter Arese abbiamo centralizzato tutti i processi: dagli acquisti, ai servizi, fino alla gestione del personale, l'assistenza post vendita e ovviamente il monitoraggio della produzione”. 

La qualità paga

Un controllo importante, eppure spesso proprio le grandi strutture subiscono molte contestazioni proprio dai clienti organizzati: dalle flotte alle assicurazioni.
Chiediamo, quindi, a La Vitola se la sua azienda adotta processi differenti a seconda dei clienti: “Avendo standardizzato tutte le produzioni sulla massima qualità oggi, riusciamo ad adottare approcci customizzati, garantendo il miglior servizio. Quello che abbiamo fatto, proprio per migliorare il servizio ai nostri clienti, qualunque essi siano, è stato inserire un controllo di qualità totale, che impatta sia sui prodotti utilizzati sia sui processi oltre che al monitoraggio customer journey”.

Processi e prodotti che vengono vagliati da più uffici di Autocenter Arese: “Lavoriamo in stretta collaborazione con i nostri fornitori. Oggi per una realtà come la nostra è fondamentale avere un contatto costante, quindi mentre l’ufficio acquisti analizza tutte le nuove forniture, il team tecnico è chiamato a studiare i nuovi processi. Si tratta di un lavoro costante e di squadra, anche perché il lavoro si evolve e le nuove tecnologie permettono sempre più di fare efficienza, che in fin dei conti è il nostro mestiere”. 

Essere parte di qualcosa di più grande

Ed è proprio la formazione uno degli aspetti su cui La Vitola concentra maggiormente le sue attenzioni: “Oggi per un’azienda come la nostra avere accesso alle informazioni e alla formazione di alto livello è fondamentale. Per questo, ad esempio, siamo entrati nel network di CSN Collision”. Un aspetto che vale la pena approfondire, perché le motivazioni di La Vitola aprono un faro sul perché questo network associa alcune tra le più grande strutture italiane: “Oggi come azienda non abbiamo il problema della canalizzazione o delle auto da riparare. La nostra realtà – spiega La Vitola – al punto che nel prossimo futuro stiamo pensando a ulteriori ampliamenti. Il motivo reale per cui facciamo parte di questa rete è sostanzialmente quello di fare parte di un gruppo internazionale con una visione molto chiara sul futuro”.

Secondo La Vitola, infatti, il vero valore del network si ritrova nella visione futura del mestiere: dalla formazione alle sfide globali, come la sostenibilità, il network è uno stimolo per il miglioramento continuo, oltre che un’occasione di confronto: “Fare parte di CSN Collision mi permette di avere accesso a informazioni che normalmente una singola carrozzeria, per quanto strutturata, difficilmente riuscirebbe a reperire: dai percorsi formativi alla conoscenza di strutture anche straniere, con cui confrontare il proprio mestiere, il tutto mantenendo un sano rapporto con tutti i colleghi con i quali non ci sono sovrapposizioni geografiche”.

La Vitola non si tira indietro neanche quando lo provochiamo sul fatto che, secondo molti, CSN Collision è un club vacanze per carrozzieri ricchi, visto l’alto numero di iniziative: “In primo luogo – precisa – sono convinto che lavorare divertendosi sia più proficuo che lavorare e basta. Detto questo, i momenti aggregativi sono il momento di massima crescita per un imprenditore, perché ci si confronta con altri operatori e, nel caso di CSN Collision, con operatori che fanno il tuo stesso lavoro, con dimensioni simili a quella della tua azienda, ma in contesti e paesi differenti. Credo che questo giustifichi ampiamente il tempo sottratto allo stare dietro una scrivania: gli imprenditori devono costruire il futuro migliore e io, ogni volta che si costruisce qualcosa, sono contento”. 

Un settore difficile

A questo punto la chiacchierata giunge inevitabilmente sui problemi del settore della carrozzeria. Proprio guardando all’estero molte problematiche sono comuni con in cima a tutte la ricerca di personale: “Come Autocenter collaboriamo da anni con gli istituti tecnici della zona per formare le nuove leve, che verranno a lavorare da noi. Certo, il problema – spiega La Vitola – è più che altro di immagine: la nostra categoria viene ancora vista dal mercato come la “old style”. Il carrozziere è ancora, nell’immaginario comune, un operaio con le mani sporche, che lavora in un ambiente malsano, quando la realtà è che oggi i nostri ambienti sono il massimo della sicurezza e pulizia e il nostro mestiere è sempre più vicino a quello di un tecnico specializzato o di un ingegnere”.

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Tags: CSN Collision autocenter arese

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