News | 19 Aprile 2021 | Autore: redazione

L’ibrido convince le flotte: sarà boom?

Cresce la propensione verso le motorizzazioni ibride: i gestori delle flotte, nei prossimi 12 mesi, prevedono un boom.


Perché le aziende puntano sempre di più sulle auto ibride? Per rispondere a questa domanda vi segnaliamo oggi un interessante report realizzato da Top Thousand e da Fleet Magazine, che per cercare di fare chiarezza hanno coinvolto e intervistato ben 102 gestori di flotte aziendali.

I fleet manager hanno dunque tracciato un quadro puntuale su numeri, prospettive, vantaggi, incertezze e criticità di questa alimentazione, che oggi è spinta dagli incentivi governativi. Vediamo, dunque, più in dettaglio quali riflessioni sono emerse da questa survey, chiamata “L’ibrido entra in azienda”

L’ibrido: una realtà

Come anticipato, l’indagine è stata condotta su un ampio campione di oltre 100 aziende di ogni dimensione (grandi, medie, PMI) e di diversi settori merceologici per un parco totale gestito di 118.439 veicoli, di cui 106.654 a noleggio e 6.158 unità ibride, divise tra Mild Hybrid Electric Vehicle, Hybrid Electric Vehicle e Plug-in Hybrid Electric Vehicle.

La prima risposta che emerge con chiarezza dalla ricerca è che l’ibrido, nelle sue tre declinazioni, è ormai una realtà per le imprese italiane, grazie alla crescente offerta delle case automobilistiche e alla propensione da parte dei noleggiatori a proporlo nel mix di alimentazioni in flotta.

Perché le aziende scelgono l’ibrido?

Tra i motivi che spingono i fleet manager a scegliere l’ibrido spiccano:
  •  L’abbassamento delle emissioni medie di CO2 (indicato dal 60% degli intervistati);
  • La responsabilità sociale di impresa (segnalato dal 55%);
  • I risparmi negli spostamenti, le tipologie di percorsi e chilometraggi effettuati dai driver (il 57% percorre meno di 100 km al giorno);
  • L’abbattimento dei consumi (segnalato dal 26% del campione);
  • La tassazione agevolata del fringe benefit (21%).
Interessante notare come quasi 20 fleet manager su 102 abbiano segnalato anche il vantaggio derivante da canoni di noleggio che oggi risultano sempre più competitivi.
 
L’avvicinamento all’ibrido, in questi anni, è stato attentamente ponderato dalle aziende: il 36% degli intervistati (percentuale che sale molto se si considerano solo le imprese con parchi superiori alle 1.000 unità), prima di adottarli, ha effettuato una survey interna per monitorare gli spostamenti dei driver e verificarne le reali esigenze di mobilità. L’89% dei veicoli ibridi è oggi assegnato in fringe benefit (il restante 11% è condiviso) e l’81% viaggia quotidianamente sia in città, che su percorsi extraurbani.

Ma sarà boom?

Dall’analisi, infine, è emerso che 75 fleet manager su 102 dichiarano di voler aumentare in modo significativo il numero dei veicoli ibridi in flotta nei prossimi 12 mesi: una previsione di aumento che tocca le 15.500 unità nel giro di un anno, una crescita superiore al 250% rispetto ad oggi.

La survey dice che l’interesse, ancora una volta, si rivolge in modo particolare verso l’ibrido plug-in (il 54% dichiara di volerli inserire in car list), seguito dal Mild e dal Full Hybrid. Una gerarchia che rispecchia anche l’offerta: la maggior parte dei modelli che saranno lanciati sul mercato nel corso dell’anno, infatti, saranno proprio Phev.

A rendere più appealing i veicoli ibridi hanno contribuito di certo canoni di noleggio più vantaggiosi che in passato: 2 fleet manager su 3 hanno registrato da parte dei noleggiatori canoni uguali o addirittura in calo per il noleggio di veicoli ibridi negli ultimi due anni.  La variazione è stata attribuita, in particolare, al miglioramento dei valori residui (il valore del veicolo al termine del noleggio), alla maggiore disponibilità di modelli (che incide positivamente sui prezzi), ai bassi costi di manutenzione degli Hev, ma anche agli incentivi statali.
Infine, un’area che merita maggiore attenzione: nonostante un up-grade negli ultimi 24 mesi, la consulenza da parte dei noleggiatori, presenta ampi margini di miglioramento; solo 4 fleet manager su 102 dichiarano che i propri driver hanno usufruito di corsi di formazione sui veicoli ibridi (organizzati da case, noleggiatori, ma anche da altri fornitori esterni).

Il commento di Gianfranco Martorelli, presidente di Top Thousand

“Lo studio elaborato su un campione altamente rappresentativo evidenzia la ormai consolidata propensione a inserire veicoli ibridi in flotte aziendali, in particolare plug-in hybrid. L’impatto della pandemia non sembra aver rallentato questo processo; le nuove norme penalizzanti sul fringe benefit e gli incentivi governativi stanno anzi supportando questa transizione che si preannuncia inesorabile, ma graduale. La svolta elettrica ci sarà e la mobilità aziendale come sempre farà da apripista, ma ci vorranno diversi anni. Fino ad allora l’ibrido (in particolare il plug-in) rappresenterà una soluzione concreta e sostenibile per ridurre in modo significativo le emissioni del proprio parco, evitando le ansie e le attuali limitazioni connesse alla tecnologia elettrica”. 

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Tags: flotte

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