Opinioni | 25 Maggio 2021 | Autore: Tommaso Caravani

Benserviti

"Benserviti": l'editoriale di Tommaso Caravani pubblicato sul numero di maggio di Carrozzeria Autorizzata.
 

Il numero delle carrozzerie fiduciarie, autorizzate, partner, o come le si voglia chiamare, di flotte di noleggio a lungo termine e compagnie assicurative è un dato che monitoriamo ormai da parecchi anni.
In questo arco di tempo, nonostante delle variazioni, emerge che le compagnie, per offrire un servizio capillare ai propri assicurati, puntano su network ampi, con circa 1.000 carrozzerie per coprire il territorio nazionale. Per il mondo del noleggio a lungo termine, invece, la forbice (per la stessa copertura) oscilla tra i 300 e i 1.000. È evidente, dunque, che ci siano delle differenze e forse vale la pena ragionare su cosa cerca effettivamente un automobilista quando si rivolge a qualcuno per la riparazione della propria auto.

Oggi le compagnie cercano di offrire prima di tutto un servizio di prossimità: l’assicurato, perciò, non deve spostarsi troppo dalla propria abitazione per poter vedere tornare la sua auto alle condizioni originarie; mentre il “driver” di un’auto a noleggio sarà costretto a fare qualche chilometro in più.
Certo, i numeri in campo sono differenti: tutte le vetture sono assicurate e nonostante tutto c’è una buona probabilità che, di almeno metà delle auto incidentate, una parte si rivolga alla propria compagnia. Le società di noleggio, invece, hanno numeri più bassi anche se devono riparare le auto anche in caso di torto. Cambia completamente anche la tipologia di parco: un’età media superiore a 10 anni (quella del circolante italiano) per le assicurazioni e meno di tre anni per il noleggio a lungo termine.

L’obiettivo comune è cercare di fornire un servizio accettabile agli automobilisti, cercando di contenere al massimo i costi, perché di questo stiamo parlando. Il risultato è che, a parte nelle grandi città, nessuno riesce a canalizzare un numero importante di auto. La conseguenza è che spesso le auto “canalizzate” rischiano di essere trattate come vetture di serie “B”, perché le marginalità sono minori e i controlli sulle riparazioni ancora pochi. Il risultato è che il povero automobilista, alla fine, è sempre colui il quale ci rimette. Eppure, non dovrebbe essere difficile ragionare sul fatto che ogni automobilista è anche un consumatore e, proprio come noi, basa le proprie scelte sulla prima impressione e se il servizio non è all’altezza delle aspettative il rischio è di prenderci un “benservito” per i futuri lavori.

Il numero di maggio di Carrozzeria Autorizzata con l'Osservatorio Carrozzerie fiduciarie e l'Osservatorio flotte noleggio a lungo termine è online,
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