News | 05 Settembre 2025 | Autore: Sabrina Alsido

Il dato è tratto: il futuro delle carrozzerie passa dai software di gestione

Nell’autoriparazione sarà indispensabile aprirsi a questo mondo, per non perdere la sfida con il futuro. Ne abbiamo parlato durante un convegno del ciclo NMBodyshop Forum ad Autopromotec 2025.


“Il futuro informatico della carrozzeria: come i gestionali ridisegneranno il lavoro” è stato uno dei convegni di NM Bodyshop che durante Autopromotec ha permesso di analizzare alcuni dei più importanti cambiamenti che stravolgeranno il lavoro in carrozzeria nei prossimi anni.
 
Protagonisti della sessione sono stati: Cinzia Carbone, head of sales Italy, Malta, Greece and Cyprus per Solera Italia; Walter Vergani, di Editoriale Domus; Patrick Lo Pinto, CEO di Tekné Consulting.

Il cuore della discussione ha ruotato attorno a un unico punto: il dato. La sua disponibilità, la sua accessibilità e la sua gestione saranno, secondo tutti, i pilastri su cui dovrà poggiarsi il futuro della carrozzeria.

La digitalizzazione dell’autoriparazione: un cammino ancora lungo

Secondo Cinzia Carbone la strada è, tuttavia, ancora lunga: “La digitalizzazione non è ancora terminata in carrozzeria, è forse iniziata” ha dichiarato. Due le ragioni principali: da un lato, le officine e le carrozzerie sono ambienti molto operativi, che non hanno personale dedicato a supportare i tecnici in questo senso; dall’altro, il fatto che buona parte dei sistemi gestionali utilizzati in Italia sono ancora offline, cioè lavorano in locale e non sono integrati in ecosistemi digitali. La mancanza di un passaggio generazionale negli operatori del settore, poi, certamente non aiuta.

Nelle carrozzerie, aggiunge Walter Vergani, il software è entrato per necessità, non per scelta imprenditoriale, come nel caso del modulo ANIA (Associazione Nazionale Imprese Assicurarici, che aveva imposto il proprio tempario n.d.r.) o della fatturazione elettronica. Al momento ottimi risultati si riscontrano nell’imagine recognition, che si è enormemente evoluta in dieci anni. La spinta in questo senso, tuttavia, è arrivata dalle assicurazioni, che l’hanno proposta come sostegno all’attività dei periti, non dai tecnici.

Un cambiamento irrinunciabile dopo il Data Act

Una spinta al cambiamento, rileva Patrick Lo Pinto, potrebbe arrivare anche dall’esigenza di seguire la strada del multi-service: spaziando dalla meccatronica alla carrozzeria, si renderebbe più efficiente l’attività, dando continuità di servizio al cliente e rispondendo anche a un diverso concetto di possesso del veicolo. Fenomeni come il noleggio a lungo e medio termine, stanno infatti modificando completamente la mobilità in Italia.

“Il dato è il petrolio del futuro” ha dichiarato il CEO di Tekné Consulting. L’aftermarket dovrà fare, dunque, grandi passi per garantirsene l’accesso, non solo per gestire manutenzioni e richiami, ma anche e soprattutto nell’in-vehicle data. In questo senso, l’implementazione del Data Act del 2022 sarà uno spartiacque: permetterà di creare sistemi che entrano nella manutenzione predittiva e di mantenere un dialogo costante con il cliente.

Ancor di più, nota Vergani, il business delle auto connesse e dei dati che esse generano non riguarda solo il dealer, ma anche le case produttrici, che potrebbero creare agenzie per la loro gestione del dato, rendendolo accessibile per qualsiasi riparatore che sia registrato e paghi un canone. “La barriera della cessione dei dati solamente ai dealer sta già cadendo per gruppi come Stellantis e BMW” ha raccontato.

L’analisi di Carbone sul post-Data Act è chiara: esisteranno due modelli. I grandi gruppi di concessionari apriranno le loro riparazioni, e i dealer radicati sul territorio cercheranno invece connessioni con un proprio network locale. In entrambi i casi, ci sarà bisogno di una connessione che riguarderà tutto il processo di lavoro: cosa sta succedendo a una data riparazione, quando sarà pronto il veicolo, quali servizi aggiuntivi sono stati richiesti.

L’accoglienza in carrozzeria: l’esempio francese

Gettando lo sguardo oltre confine, Vergani porta l’esempio di come, in Francia, il recepimento della normativa europea sull’obbligo di utilizzo di ricambi rigenerati o di seconda mano abbia già modificato le abitudini degli operatori, imponendo la stesura di un doppio preventivo. Alcune case auto, come Renault, sono già entrate nel settore riconvertendo interi stabilimenti.

Anche Solera, dichiara Cinzia Carbone, si sta muovendo per cambiare il modo in cui si accoglie il veicolo in carrozzeria, cercando di offrire proposte diversificate che avvicinino le nostre aziende a realtà già presenti all’estero. Mentre in Italia gli operatori sono ancora costretti a caricare pratiche sui singoli portali dei mandatari (siano essi compagnie o flotte), altrove sono stati creati degli hub informatici di interscambio che i riparatori utilizzano per dialogare con tutti gli operatori dai propri sistemi.

Conclusioni

Incalzati da Tommaso Caravani, i tre ospiti hanno, in chiusura, così sintetizzato il loro sguardo sul futuro della carrozzeria: per Patrick Lo Pinto il futuro è il dato e il processo che lo gestirà; per Walter Vergani la chiave sarà l’inserimento di nuove figure che si occuperanno di marketing e controllo di gestione; per Cinzia Carbone, infine, sarà necessario puntare sulla connessione dei sistemi e sulla sicurezza informatica dei dati che vi transiteranno.

Tre diverse angolature, quindi, per descrivere un solo panorama: sarà l’informatica a disegnare il cammino.

NMBodyshop Forum 2025
NMBodyshop è un ciclo di convegni - organizzati durante l’ultima edizione di Autopromotec - da Notiziario Motoristico in collaborazione con IBIS Worldwide e la rivista BodyShop News International
Nel corso di due giornate e otto diversi panel, ospiti di rilievo nazionale e internazionale hanno condiviso le loro esperienze nel modo della carrozzeria, individuandone le principali criticità e definendone le migliori vie di uscita.  

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Tags: NM BODYSHOP FORUM

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